Sondaggi politici Winpoll: cresce il numero di italiani pro euro
La pandemia Covid-19 ha stravolto l’agenda politica mondiale. Problemi come l’immigrazione clandestina e la sicurezza interna sono stati messi in secondo piano. Anche un vecchio cavallo di battaglia delle forze euroscettiche ha subito la stessa sorte. Stiamo parlando degli anti-euro. Un sentimento cresciuto durante il primo governo Conte a trazione giallo verde e scemato nel corso degli ultimi 12 mesi, allorché la Lega è stata sostituita al governo dal Pd, un partito convintamente europeista. La pandemia ha poi sepolto la questione. Ma non del tutto. Secondo i sondaggi politici Winpoll per Il Sole 24 Ore, c’è ancora una fetta di italiani che guarda con una certa diffidenza le istituzioni europee. Il 22% dei cittadini ritiene, infatti, che non sia importante per l’Italia continuare a far parte dell’Unione economico monetaria con l’Euro come moneta unica. La maggioranza degli intervistati (63%) è invece convinta del contrario. E’ probabile che la fiducia nell’Europa e nell’euro come moneta sia cresciuta dopo le ultime decisioni prese da Bruxelles per aiutare economicamente i Paesi colpiti dalla pandemia. La sospensione del patto di Stabilità, le risorse del Recovery Fund e il piano Next Generation Eu hanno tolto un po’ di munizioni ai sovranisti euroscettici. Un cambiamento epocale che ha costretto anche critici come Salvini a cambiare rotta e impostare una nuova politica più costruttiva con Bruxelles.
Sondaggi politici Winpoll: nota metodologica
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: dal 27 ottobre al 2 novembre 2020. Metodo di campionamento: stratificato per provincia, comuni capoluogo e non, casuale ponderato per genere, fasce di età e titolo di studio. Numero di interviste: 1.200: 1000 CATI, 200 CAMI. Margine di errore con intervallo di confidenza al 99%: 2,3%.
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