Cos’è la Panzoozia e cosa c’entra col coronavirus. I rischi
Cos’è la Panzoozia e cosa c’entra col coronavirus. I rischi
Tutti sono in attesa di un vaccino efficace contro il Covid, ma la verità è che lo stesso può essere messo a rischio da una mutazione del virus: in breve, la pandemia potrebbe diventare una panzoozia. Cosa significa esattamente panzoozia e quali sono i pericoli e i rischi che corriamo?
Panzoozia: cos’è, cosa significa e com’è collegata con il coronavirus
La panzoozia è semplicemente la pandemia travasata nel mondo animale, capace di migrare di specie animale in specie animale, determinando mutazioni del virus. Questo, è facile presumerlo, porterebbe a una totale perdita del controllo del virus. Lo ha dichiarato la virologa Ilaria Capua, numero 1 dell’One Health Center of Excellence della Florida, intervistata dall’Huffington Post.
Gli animali più a rischio? Furetti, donnole e visoni. Come quelli sterminati in Danimarca, perché contaminati. Sono stati abbattuti ben 15 milioni di visoni, perché in questi era stato scoperto un nuovo ceppo del virus. Ma non basta: il virus potrebbe emigrare anche su altri animali selvatici e diventa difficile effettuare un tracciamento efficace. Il rischio di panzoozia non è un’utopia: si sono verificati già alcuni casi nei mustelidi in Olanda e negli Stati Uniti.
Il vaccino rischia di essere inefficace?
Ma che c’entra la panzoozia con il vaccino? Semplice: potrebbe renderlo inefficace. Lo hanno dimostrato i visoni stessi in Danimarca, che hanno trasmesso il virus a 12 esseri umani, nei quali si è registrata una maggiore resistenza del virus agli anticorpi. “Impensabile fare sorveglianza e andare a controllare le donnole o le faine nel loro habitat naturale. Il virus chiaramente potrebbe mutare in un’altra specie animale e questo potrebbe minare le nostre possibilità di controllare la pandemia”, le parole della Capua.
La virologa ha però diffuso anche un po’ di ottimismo, parlando di luce in fondo al tunnel, che “c’è sempre stata. Da questi fenomeni epocali l’umanità è sempre sopravvissuta, anche quando non c’erano vaccini, i monoclonali, gli antibiotici”. Oltre al vaccino, però, aiuta anche una maggiore conoscenza delle malattia e protocolli di intervento più rapidi ed efficaci, oltre alla scoperta di buone terapie come quelle che utilizzano gli anticorpi monoclonali.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it