Terza ondata Coronavirus nel mondo: i rischi per l’Italia
Terza ondata coronavirus: crescono i timori in tutto il mondo. Da Londra a Seul, l’unica strategia efficace per evitarla sembra essere quella delle chiusure. Il rischio che si verifichi una nuova impennata dei contagi anche in Italia continua a preoccupare gli esperti.
Terza ondata Coronavirus: crescono i timori in tutto il mondo
In Gran Bretagna la seconda ondata di contagi da nuovo coronavirus sembra ormai passata: a dirlo in mattinata il ministro degli Esteri Raab confermando la riuscita del lockdown imposto a novembre. Sempre Raab adesso invita a non dissipare i risultati raggiunti e a proseguire sulla strada delle restrizioni per evitare che se ne inneschi una terza. Solo qualche giorno fa, dal governo della Corea del Sud si annunciava di essere entrati per la terza volta, appunto, in una fase espansiva dell’epidemia: il paese asiatico, considerato uno dei più all’avanguardia nel contenimento dei contagi, è entrato in difficoltà a quanto pare anche sul versante del tracciamento, finora “fiore” all’occhiello nell’opera di contrasto alla diffusione del coronavirus.
Una nuova impennata di contagi è certa?
“È evidente che se non si mantengono le precauzioni non potremo che rivedere una situazione simile a quelle che abbiamo già vissuto” così Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato in mattinata alla trasmissione Agorà di Rai3, sottolineando i rischi che si verifichi una terza ondata anche in Italia se si allenteranno le restrizioni anti-contagio da coronavirus. “Se dovessimo ricadere di nuovo a pieno titolo in una situazione come quella che abbiamo vissuto già per la seconda volta, probabile prima che si possa intervenire con un vaccino efficace, credo che anche tutto quel che vien detto in termini di difesa dell’economia subirebbe dei danni” ha poi aggiunto sempre Galli nel corso del suo intervento.
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