Sport e follia: da Andre Agassi a Denis Rodman
Non è un mistero per nessuno che genio e follia vadano a braccetto. Non solo pittori, scultori, scrittori, attori ma anche sportivi famosi sono a volte diventati celebri oltre che per i loro gesti tecnici anche per i modi eccentrici e sregolati. In particolare la categoria degli atleti fuori dagli schemi contiene alcune leggende dei più svariati sport dal tennis al basket. Una lista di personaggi che hanno stregato le masse non solo con la loro abilità ma anche a volte con la loro peculiare personalità che li distingueva dagli altri colleghi.
Il mondo del calcio ha sfornato numerosi campioni fuori dagli schemi come George Best, uno dei più grandi calciatori della storia, noto per i suoi colpi da maestro e la sua passione per donne, motori e bar. Il pallone d’oro di Belfast, vincitore di diversi campionati e coppe con il Manchester United a cavallo tra anni ’60 e ’70, si faceva notare non solo per i suoi fantastici dribbling, assist e gol. Le cronache degli anni ’60 e ’70 erano infatti piene delle sue imprese fuori dal campo e presto Best si guadagnò il soprannome di quinto Beatles non solo per la folta e caratteristica capigliatura, ma anche per un’attività mondana vulcanica e diverse serate “al limite del regolamento” che portarono spesso il calciatore sulla prima pagina dei tabloid d’oltremanica. Pochi anni dopo a farsi notare sempre con la maglia dello United fu un altro genio folle del calcio, Eric Cantona, il King dell’Old Trafford oggi attore e uomo di spettacolo. Immortali le sue perle sul rettangolo verde e le sue bizzarre trovate come il colletto della maglia perennemente rialzato. Tra le sue prodezze extra-calcistiche si ricorda il colpo di Kung-fu che rifilò ad un tifoso del Crystal Palace il 25 gennaio del 1995, gesto senz’altro esecrabile che costò al calciatore 9 mesi di squalifica e l’inserimento nella “lista dei cattivi” della premier insieme ad altri “fuorilegge” del campionato inglese come Paul Ince, Roy Keane, Duncan Ferguson, Jaap Stam e Vinnie Jones.
Denis Rodmn, genio e sregolatezza
Anche il basket ha dato tanto in termini di personaggi singolari prestati al mondo dell’agonismo.
Nella lista degli sportivi più eccentrici di sempre vale senz’altro la pena citare Denis Rodman, uno che ha scritto la storia dell’NBA e che divenne celebre non solo per la sua straordinaria abilità sul parquet ma anche per il suo look decisamente fuori dagli schemi fatto di tatuaggi, acconciature fluo, e scarpe stravaganti. Un alieno nel mondo del basket professionistico a stelle e strisce che continua far parlare di sé ad esempio per la sua discutibile amicizia con il dittatore della Korea del Nord Kim Jong Un. A contendere a Rodman lo scettro dei folli dell’NBA c’è Metta Sandiford-Artest. Questo cestista è infatti noto per la sua a volte ingestibile carica agonistica che gli portò diverse espulsioni, risse, scontri al limite del regolamento (una volta ruppe le costole a Michael Jordan con una gomitata) e anche altri gesti assurdi come schermi rotti al Madison Square Garden e allenamenti in accappatoio.
Fuori dal parquet era anche peggio visto che ai tempi dei Lakers andava in giro per Los Angeles con una mini formula uno, partecipò ad un talk show dove si mostrò in pubblico come mamma l’aveva fatto e nel 2011 cambiò il suo cognome in World Peace per voler stimolare con il suo esempio la pace nel mondo…
Anche il mondo del tennis prima di Fognini ha avuto le sue teste calde. Ad esempio come non citare Andre Kirk Agassi, noto per essere stato uno dei tennisti forse più forti di sempre che si distinse non solo per la sua brillante tecnica ma anche per il suo look ribelle e numerose scelte borderline raccontate nella bellissima autobiografia confessione Open. Dal “mullet parrucchino” attaccato con le mollette alla storia d’amore da rotocalco con Steffi Graf, la vita di Agassi è semplice equilibrio sopra la follia. La stessa sinfonia dell’assurdo guida la carriera di un altro genio del Tennis come John McEnroe. Folti ricci a coprire una testa calda che non mancava di lasciarsi andare a tremendi scatti d’ira come quando agli Australian Open del 1990 subì una pesante squalifica per gli insulti e gli improperi lanciati contro arbitro e pubblico mentre rimase altrettanto celebre anche lo sfogo con tanto di racchetta rotta agli ATP di Stoccolma del 1984.
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