Sospensione patente 18 mesi: quando scatta e per quali violazioni?

Revoca patente: quando scatta, cosa fare e perché è necessaria?

Sospensione patente 18 mesi: quando scatta e per quali violazioni?

La patente di guida rappresenta per molti automobilisti una vera e propria conquista, ma attenzione a come ci si comporta quando si è alla guida
e a quali infrazioni al Codice della Strada sono commesse. Il rischio infatti di una sanzione amministrativa pecuniaria come la multa è concreto, se ad esempio si passa con il rosso o se si superano i limiti di velocità. E
talvolta la violazione è così grave che la multa non basta a punire il responsabile: ecco allora che rileva la sospensione patente di guida, ovvero una sanzione detta ‘accessoria’ ma che, in concreto, può comportare conseguenze anche più pesanti di una multa. Vediamo perchè.

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Sospensione patente: di che si tratta? la mancanza dei requisiti psico-fisici tra le cause

Come appena detto, la sospensione patente di guida è una sanzione accessoria, ovvero che si accompagna a quella principale:
solitamente scatta quando al volante vi è stata una violazione tale da mettere a rischio l’incolumità propria e quella della collettività, oppure laddove vi è stata recidiva, ossia la ripetizione della stessa violazione entro un paio d’anni. La sospensione patente può essere applicata in due distinte situazioni:

Talvolta detta sospensione ha durata inferiore ai 18 mesi, come ad esempio in caso di guida contromano, di guida senza patente valida o sorpasso pericoloso. Ma come vedremo, la sospensione può essere applicata per molti mesi, se non anni.

La violazione del Codice della Strada può far sospendere la patente

Diverso il caso dell’automobilista a cui viene sospesa la patente per una violazione del Codice della Strada. In questi casi, la durata della sospensione patente è proporzionata alla gravità della trasgressione alle regole e – come accennato sopra – molto spesso è applicata nelle ipotesi di recidiva, ovvero la commissione della stessa violazione alla regola del CdS nell’arco di 24 mesi.

Nelle circostanze in cui l’automobilista si sia reso responsabile di un incidente stradale, per la seconda volta in 24 mesi, la sospensione patente può oscillare da un minimo di 1-3 mesi, fino a 2 anni in caso di lesioni personali colpose. Anche 4 anni di sospensione saranno inflitti, se dall’incidente è derivato un omicidio colposo, ovvero legato ad un comportamento poco accorto del responsabile. Addirittura, c’è il rischio di 5 anni di sospensione patente, e non solo 18 mesi, per colui che dopo aver causato l’incidente non si fermi per il soccorso e per prestare aiuto. La durata della sospensione sarà legata alla gravità della circostanze. Non solo 18 mesi, ma anche il rischio di 3 anni di ritiro del permesso di guidare per chi invece è dedito alle corse clandestine, di cui non di rado si legge nei giornali.

In caso di superamento dei limiti di velocità, per l’automobilista c’è il concreto rischio della sospensione patente fino a 18 mesi, laddove per due volte entro 24 mesi, sia individuato dall’autovelox un eccesso di velocità tra i 40 ed i 60 km/h.

Per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, la sospensione patente rappresenta un rischio tutt’altro che remoto, ed è inquadrata come sanzione accessoria nel modo seguente:

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Chi ha ottenuto da poco la patente di guida, inoltre, è tenuto a guidare con un tasso alcolemico pari a zero: altrimenti la sospensione patente è dietro l’angolo.

Concludendo, se il conducente multato non si sente responsabile per l’accaduto e ritiene di non aver commesso alcuna violazione, può fare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica della sanzione o al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica: lo scopo è anche quello di poter ottenere indietro la patente in un tempo inferiore di quello della sospensione, grazie al provvedimento favorevole dell’autorità.

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