La polizia penitenziaria può fare le multe? Cosa dice il Codice della Strada

Pubblicato il 10 Dicembre 2020 alle 16:05 Autore: Claudio Garau
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La polizia penitenziaria può fare le multe? Cosa dice il Codice della Strada

Forse non tutti sanno che oggi anche la polizia penitenziaria è in grado di sanzionare gli automobilisti e di fare le multe. Infatti, la rilevazione delle violazioni al Codice della Strada non spetta soltanto a polizia o carabinieri, ma a più figure o autorità, cui la legge ha attribuito, tra l’altro, il potere di infliggere sanzioni pecuniarie per trasgressione alle regole di cui al Codice della Strada. Vediamo allora, un po’ più nel dettaglio, qual è l’attuale quadro della situazione.

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La Polizia penitenziaria e le autorità di polizia possono emettere multe

Come appena detto, la polizia penitenziaria è oggi ricompresa tra i soggetti che possono sanzionare il conducente che, ad esempio, oltrepassa i limiti di velocità. La polizia penitenziaria è una delle cinque forze dell’ordine italiane, insieme a polizia di Stato, vigili del fuoco, carabinieri
e guardia di finanza. Essa dipende dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia.

Ma chi sono dunque le autorità di polizia che possono multare? Ecco una sintetica rassegna:

  • la polizia stradale ha competenza generale su tutte le autostrade e strade;
  • guardia di Finanza e carabinieri hanno competenza esclusivamente sulle strade;
  • gli appartenenti alla polizia provinciale o urbana possono emettere verbali di contravvenzione, soltanto nell’ambito una certa area geografica (appunto la Provincia o il territorio del Comune)

A questo punto occorre rimarcare che, a partire dal 2008, anche la polizia penitenziaria è stata ricompresa dalla legge, nella categoria degli agenti accertatori, e pertanto anche questo corpo può svolgere e di fatto svolge
anche funzioni di polizia stradale. Fino a non molto tempo fa detta potestà era però sussistente soltanto sulla carta, giacchè gli appartenenti alla polizia penitenziaria non avevano in dotazione gli strumenti tecnici-gestionali ad hoc, tali poter redigere i verbali di multa. Soltanto a seguito di un accordo specifico con Poste Italiane Spa, la situazione è cambiata giacchè
ora dette forze dell’ordine possono fare accesso al servizio integrato per le notifiche dei verbali di violazione al codice stradale.

Quali sono i compiti di queste forze dell’ordine?

La polizia penitenziaria svolge una pluralità di compiti, nell’interesse della collettività e nel rispetto delle attribuzioni conferite dalla legge.
Essa in particolare:

  • gestisce, come facilmente intuibile, gli individui sottoposti a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale, e partecipa alle attività di controllo e osservazione dei detenuti;
  • svolge attività di polizia giudiziaria e si occupa di scortare personalità del mondo delle istituzioni, come ad es. i magistrati;
  • compie attività di polizia stradale (come appunto quelle connesse alla redazione dei verbali di contravvenzione);
  • contribuisce alla conservazione dell’ordine pubblico;
  • compie attività di pubblica sicurezza sia all’interno del carcere, che fuori, garantendo il pubblico soccorso.

Come si può agevolmente notare, la polizia penitenziaria non è operativa soltanto all’interno delle strutture carcerarie, bensì costituisce un corpo con una ampia varietà di attribuzioni e funzioni, inclusa quella di emettere multe. Infatti, ciò è previsto proprio dal Codice della Strada, in cui all’art. 12 si può trovare la lista delle figure con compiti di polizia stradale: non soltanto carabinieri, poliziotti o GdF, ma anche detta categoria di forze dell’ordine.

Sul piano delle multe stradali, la polizia penitenziaria ha una sorta di potestà piena, giacchè non soltanto può fermare gli automobilisti per la contestazione immediata delle violazione, ma anche può effettuare verbalizzazioni a distanza, senza alcun obbligo di contestazione immediata.

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L’accordo con Poste italiane spa è essenziale

Come sopra accennato, è stato però l’accordo firmato con Poste Italiane Spa, a consentire al personale della polizia penitenziaria di essere – sul campo – anche polizia stradale ed emettere multe. Infatti, detto patto consente a queste forze dell’ordine l’utilizzo di una piattaforma tecnologica
per la gestione e la notifica delle sanzioni pecuniarie dovute a infrazioni del CdS. Prima di detto accordo, questa funzione era attribuita soltanto sulla
carta e non aveva modo di essere applicata nella realtà quotidiana, mancando un assetto gestionale ad hoc.

Più nel dettaglio, oggi la polizia penitenziaria può fare multe grazie al sistema “Sin atti”, ovvero il Servizio integrato di notifiche di Poste Italiane Spa. Per questa via, la polizia penitenziaria si avvale del servizio allo scopo di gestire sia spedizione e notifica dei verbali di contravvenzione
al codice della strada, sia gli incassi scaturiti dagli atti notificati. Ecco dunque perchè oggi può pacificamente dirsi che anche la polizia penitenziaria può emettere multe e può farlo in modo assolutamente autonomo ed indipendente.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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