Fedez gira in Lamborghini a regalare soldi: la folla si indigna
“Si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente da buoni consigli se non può dare più il cattivo esempio”.
La polemica del giorno è che Fedez, il marito di Chiara Ferragni, ha aperto una raccolta fondi, in due mesi ha raccolto 5000 euro e li ha donati a 5 sconosciuti andando in giro con la sua Lamborghini Huaracan decappottabile. È stato solo un tramite; sono stati gli utenti a scegliere la somma (1000 euro) e i destinatari (due commesse di McDonald, una soccorritrice che aspettava l’autobus, un senzatetto, un fattorino).
Non è la prima volta che la famiglia Ferragni fa beneficienza. È stata epica quella volta che hanno aperto un intero reparto di terapia intensiva (costo: 4 milioni di euro), ma c’è stata anche la volta in cui hanno passato una mattinata facendo i fattorini in bici per “Milano aiuta”. Si sono meritati l’Ambrogino d’oro. La folla mormora perché Fedez ha usato la sua macchina personale, ed è stato “di cattivo gusto”.
Sarebbe interessante vedere come sono fatte le persone che vogliono insegnare il buongusto, e va notato che i detrattori non sono le persone che hanno ricevuto i regali. Anzi. Il fattorino è persino tornato indietro per farsi un selfie con Fedez.
Lui replica:
“La mia macchina l’ho pagata regolarmente e non me ne vergogno. Spiace che questa iniziativa sia stata percepita come di cattivo gusto. Però se i miei utenti mi chiedono di fare qualcosa a fin di bene, non mi voglio esimere dal farlo. Quindi lo rifarei. Probabilmente la prossima volta prenderò la metro, se il problema era il mezzo usato”
I gusti sono personali e se ne può discutere. Alla Lamborghini io preferirei una sportiva anni ‘40 verde scuro, ma penso il risultato sarebbe lo stesso. Che i ricchi abbiano un problema nell’esecuzione di un gesto è una storia vecchia. La scena d’apertura di “My man Godfrey”, del 1934, parte con una tizia che scende da una limousine in abito da sera e corre in mezzo ai rifiuti cercando un senzatetto qualsiasi. Lo deve portare nella hall del Waldorf Astoria per gioco.
Ma un gesto resta un gesto, anche in Lamborghini.
Al mondo ci sono (o c’erano) i mecenati, persone ricchissime che tenevano in vita artisti poverelli ma talentuosi. C’erano i nobili, in cui storicamente le donne – a cui il lavoro era proibito – si prodigavano nell’organizzare serate di gala a scopo di beneficienza. Era di cattivo gusto riunirsi in smoking e sciarpa di seta per raccogliere soldi?
Forse, ma a chi li riceveva non interessava. La Ice bucket challenge, di cui tutti hanno parlato malissimo e criticato, ha totalizzato un gozziliardo di soldi per la ricerca scientifica: ci sono stati malati di SLA che hanno protestato?
Non bisogna confondere il cosa con il come, né quello che sembra da quello che è.
Se una persona mi regala soldi perché io non ho da mangiare, può farlo anche vestito da Arlecchino, non m’interessa. Semmai interessa a chi di questi soldi non ha bisogno, e ha tanta voglia di criticare chi, con i fatti, dimostra di essere migliore. La forma è un lusso che non tutti si possono permettere.
Fedez forse non ha stile, forse i soldi che ha donato “non erano suoi”, ma lui era in strada a rendere il natale di cinque persone migliore; in Internet ci sono milioni di persone che rendono la vita degli altri peggiore. Preferirei vedere molte più Lamborghini in giro e molti, molti meno commentatori in rete. E sono sicuro che a Milano almeno cinque persone la pensano come me.