Vaccino Covid: a fine dicembre le prime 10mila dosi in Italia
Vaccino Covid: il piano di somministrazione su larga scala in Italia comincerà il prossimo 27 dicembre 2020
Vaccino Covid: a fine dicembre le prime 10mila dosi in Italia
Vaccino Covid: il piano di somministrazione su larga scala in Italia comincerà il prossimo 27 dicembre 2020. Quando verranno somministrate le prime 9.750 dosi, nella settimana successiva si entrerà nel vivo del programma. Gli ultimi dettagli forniti dal commissario all’emergenza Arcuri.
Vaccino Covid: le prime dosi il 27 dicembre
Le prime dosi di vaccino Covid in Italia giorno 27 dicembre 2020: ha fornito nuovi dettagli in merito il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. Durante il cosiddetto V-Day, primo giorno “simbolico” del programma di immunizzazione su larga scala, si arriverà a somministrare 9.750 dosi. Tuttavia, il piano entrerà nel vivo solo a partire dal lunedì successivo, lunedì 28 dicembre: a quel punto dovrebbero cominciare a essere disponibili le prime 450mila dosi del composto Pfizer nei 300 punti specializzati individuati di concerto da Governo e regioni (la maggior parte sarebbe già stata attrezzata con celle frigorifere, la restante parte lo sarà a inizio gennaio) . L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge entro 9 mesi: 42 milioni di italiani vaccinati tra fine estate e inizio autunno 2021.
Chi sarà vaccinato per primo?
Le prime persone a ricevere il Vaccino Covid, come già annunciato a più riprese dallo stesso Arcuri, saranno medici, infermieri, in generale il personale sanitario, e gli ospiti delle Rsa, le residenze per gli anziani (poi il vaccino sarà gratuito e accessibile a tutti, “senza corsie preferenziali” ha assicurato sempre il commissario straordinario). A quanto pare le prime persone in assoluto che si vaccineranno saranno un’infermiera e due medici dello Spallanzani (incaricati poi della somministrazione del composta agli altri colleghi dell’istituto). Tra i primi vaccinati anche qualche nome illustre, per così dire: Massimo Galli, ormai conosciutissimo infettivologo del Sacco di Milano ma anche Raffaele Bruno, diventato noto come “il medico del paziente 1”.
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