Bonus idrico e credito d’imposta al via: come accaparrarseli e risparmiare

Pubblicato il 28 Dicembre 2020 alle 12:50 Autore: Claudio Garau
Bonus acqua 2020 in aumento nel decreto fiscale

Bonus idrico e credito d’imposta al via: come accaparrarseli e risparmiare

Nel testo della manovra 2021 compaiono svariate agevolazioni allo scopo, evidente, di aiutare il tessuto socio-economico italiano, nel difficile percorso di ripresa post pandemia. Tra queste misure, c’è anche il bonus idrico, per chi cambia rubinetti e sanitari, un fondo per la consapevolezza idrica, uno per le piccole isole e la previsione di un credito d’imposta per coloro che eviteranno l’acqua nei contenitori di plastica. Facciamo allora il punto e vediamo di che si tratta.

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Il bonus idrico: che cos’è?

La manovra di bilancio per il 2021 prospetta bonus, fondi e agevolazioni inerenti anche il consumo dell’acqua. Al di là del risparmio per i cittadini, c’è infatti anche la finalità di tutela ambientale, che sorregge il citato bonus idrico e le misure che lo accompagnano.

Non a caso, la prima misura prevede l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente, del cosiddetto “Fondo per il risparmio di risorse idriche“, cui sono assegnati 20 milioni di euro per l’anno prossimo. La finalità del fondo è di assegnare alle persone fisiche che hanno la residenza in Italia, nel limite di spesa previsto, il riconoscimento di un vero e proprio “bonus idrico” corrispondente a 1.000 euro che deve però essere fatto valere entro il 31 dicembre 2021, per svolgere le seguenti opere:

  • sostituzione di apparecchi di rubinetteria sanitaria, di soffioni doccia e di colonne doccia con apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici già esistenti o su parti di edifici esistenti o di singole unità immobiliari;
  • sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con apparecchi a scarico ridotto.

La cifra stanziata come agevolazione del bonus idrico merita dunque di essere considerata proprio da chi è in procinto di compiere opere di sostituzione di sanitari, nella logica della modernizzazione e del risparmio di risorse idriche.

Altre rilevanti misure in materia

Nei piani dei fautori della manovra 2021, anche altre interessanti previsioni. Vediamole in sintesi:

  • un emendamento in manovra riguarda l’introduzione dell’art. 190 bis che riguarda il “credito d’imposta per l’acquisto di sistemi di filtraggio acqua potabile” e che ha ricevuto il consenso unanime dei gruppi. Per la misura economica è previsto un fondo 5 milioni di euro per il 2021 e 2022, importo che costituisce quindi il limite per la concessione del credito stesso;
  • il Ministero dell’Ambiente, oltre al bonus idrico, intende istituire il “Fondo per la promozione dell’uso consapevole della risorsa idrica” focalizzato specificamente alla realizzazione di campagne informative per tutti gli utenti del servizio idrico integrato. La dotazione di questo fondo corrisponde a 500.000 euro per il 2021 e lo stesso dicasi per il 2022;
  • un ulteriore fondo, previsto dal Ministero dell’Interno, è previsto invece con riferimento all’approvvigionamento idrico dei Comuni delle isole minori con una popolazione al di sotto dei 15.000 abitanti. La dotazione preventivata corrisponde a 4 milioni e mezzo, dal 2021 e fino al 2023 per ciascun anno. A compiere il riparto delle risorse sarà il Viminale con un decreto ad hoc, adottato nel termine del 28 febbraio 2021, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Non solo: sarà necessario il raggiungimento di un punto di incontro, in sede di Conferenza Stato-Città e autonomie locali.

Ritornando – dopo il bonus idrico – allo specifico del credito di imposta sopra citato, quest’ultimo è previsto per chi compra sistemi di filtraggio per l’acqua potabile allo scopo di razionalizzare l’utilizzo e diminuire il consumo dell’acqua nelle bottiglie di plastica. E’ chiara dunque la finalità di tutela ambientale insita nella scelta del credito in questione. Quest’ultimo sarà assegnato a partire dal primo gennaio del 2021 nei confronti di:

  • privati;
  • coloro che esercitano attività di somministrazione di cibi e bevande;
  • coloro che esercitano attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali;
  • enti religiosi civilmente riconosciuti.

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La misura del credito di imposta corrisponde al 50% delle spese pagate, fino all’importo totale di 1000 euro per ciascuna unità immobiliare o esercizio commerciale e fino a 5.000 euro per gli esercizi pubblici, per la compera e la conseguente installazione di apparecchi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare e miglioramento della qualità dell’acqua per il consumo umano e versata dagli acquedotti.

Concludendo questa sintetica rassegna su bonus idrico e misure complementari, sarà poi compito dell’Amministrazione Finanziaria, ovvero dell’Agenzia delle Entrate, stabilire criteri e modalità di utilizzazione del credito d’imposta.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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