Attività chiuse per un mese, ecco chi rischia seriamente lo stop
Attività chiuse per un mese, ecco chi rischia seriamente lo stop
Il governo studia le restrizioni da mettere in campo per contenere il numero di contagi a partire dal 16 gennaio. Nessun alleggerimento delle misure in vista, al contrario ci si può attendere un inasprimento delle regole. Attività chiuse per un mese? Ecco quali rischiano di più.
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In arrivo nuovo Dpcm il 16 gennaio
Cresce l’attesa per il nuovo Dpcm, quello che conterrà le regole anti-contagio in vigore a partire dal 16 gennaio (e probabilmente fino al 16 febbraio). Nonostante le severe misure prese durante il periodo natalizio, i dati sull’andamento dell’epidemia di Covid tornano a farsi preoccupanti. Difficile, dunque, che dal governo si predispongano delle riaperture: al contrario, è più che plausibile attendersi una nuova stretta su spostamenti e possibilità di assembramento. Attività chiuse per almeno un altro mese allora: di quali si tratta?
Attività chiuse: quali rischiano di più
Dal 16 gennaio in poi dovrebbe rimanere in vigore, oltre al sistema “a colori”, il coprifuoco dalle 22 alle 5, ancora non è chiaro se e come resterà attiva, invece, la deroga alle visite vista sotto le feste (spostamenti su tutto il territorio regionale in massimo due persone, verso un’unica abitazione privata, una sola volta al giorno). Praticamente certo poi il divieto di spostamento tra regioni, sul modello della zona gialla rafforzata post Epifania, anche nel prossimo Dpcm.
Per quanto riguarda le attività chiuse nonostante qualche spiraglio di riapertura per i musei in zona gialla (si potrebbe consentire la ripartenza con ingressi contingentati) sembra che per almeno un altro mese resteranno chiuse palestre e piscine (possibile una deroga per lezioni individuali) nonché teatri e cinema.
Parallelamente, si valuta la chiusura totale di bar e ristoranti in zona rossa e arancione mentre dovrebbe essere anticipato il termine massimo per l’asporto non alle 22 ma alle 18 a prescindere dal colore. Capitolo piste da sci: in teoria dovrebbero riaprire il 18 gennaio ma, visto l’andamento dell’epidemia, una ripartenza pare ormai definitivamente archiviata.
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