Contributi a fondo perduto 2021: Decreto Ristori 5, ecco i nuovi bonus
Contributi a fondo perduto ma non solo nel prossimo provvedimento sui contraccolpi economici dell’emergenza coronavirus. Il Decreto Ristori 5 è già stato ribattezzato “Salva Imprese” visto che contiene misure dedicate in particolare alle partite Iva.
Contributi a fondo perduto: come funzioneranno?
Con il Decreto Ristori 5 si modifica lo schema dei contributi a fondo perduto: a differenza di quanto visto finora verranno erogati a tutte le partite Iva, dunque, a prescindere dal “colore” della regione ma anche dal Codice Ateco (finora era riservato a 160 tipologie di attività). Inoltre, anche se sarà sempre fondamentale aver subito un calo di fatturato pari ad almeno il 33%, cambia il lasso di tempo da prendere in considerazione per accedere al beneficio: non si dovrà più confrontare aprile 2019 con aprile 2020 ma l’intero primo semestre del 2020 con lo stesso periodo dell’anno precedente. Infine, si tratta di un’attesa “correzione”, potranno accedere ai contributi a fondo perduto anche i liberi professionisti, cioè avvocati, ingegneri, architetti finora esclusi dalla platea dei beneficiari.
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Bonus 1000 euro partite Iva e “nuova pace fiscale”
Oltre alle nuove regole per i contributi a fondo perduto, nel Decreto Ristori 5 spazio anche ad un Bonus da 1000 euro per i lavoratori autonomi con partita Iva aperta da almeno 3 anni che hanno subito un calo di fatturato pari al 33% nel 2020 rispetto al 2019. Tra i requisiti per ricevere l’indennizzo probabilmente un reddito fino a 50mila euro ed essere in regola con il versamento dei contributi pre-Covid.
Con il prossimo decreto dovrebbe essere inaugurata anche la cosiddetta “nuova Pace Fiscale”. Infatti, il prossimo provvedimento confermerà rottamazione e saldo e stralcio: l’iniziativa bloccherà 50 milioni di cartelle esattoriali che si erano sbloccate a partire dall’1 gennaio. Non è ancora esclusa la possibilità di prevedere anche un “anno bianco” per quanto riguarda i contributi: Partite Iva, anche ordinistiche, potrebbero quindi essere esonerate, del tutto o in parte, dal versamento dei contributi.
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