Sabrina è una trevigiana diplomata all’istituto tecnico. Come milioni di altri italiani ha abbandonato l’informazione ufficiale per affidarsi a Facebook e Whatsapp, dove corre la controinformazione clandestina: il mondo lì è diverso da come lo raccontano. È un mondo eccitante, comprensibile e in cui lei è la protagonista. Ci sono alieni, complotti, cospirazioni internazionali, onde energetiche, magie; tutte cose inventate da Bill Gates per distruggere il pianeta.
È molto attiva in Internet, dove condivide a spron battuto questi deliri egoriferiti. È assolutamente certa che il Covid non esista, che le mascherine siano un modo per controllare la popolazione e che il vaccino contenga nanoparticelle di mercurio con cui Bill Gates controllerà la sua vita.
Fa di tutto per farsi vedere: va in televisione, rilascia interviste, manifesta. Poi scopre che lo Stato ha indetto dei concorsi straordinari per assumere supplenti nelle scuole elementari. Lei non ha una laurea e non ha nemmeno il diploma magistrale, bensì tecnico.
Non importa, alla fine i titoli di studio sono tutte sciocchezze
Secondo quanto detto dalla Tribuna di Treviso, Sabrina mente, partecipa al concorso ed entra nella scuola elementare Giovanni XXIII di Treviso. Si presenta il primo giorno con un certificato medico che le impedirebbe di usare la mascherina per problemi respiratori. Viene dotata di una visiera trasparente, ma lei appena entra in classe se la toglie e dice ai bambini di fare altrettanto. “La mascherina non serve, la puoi togliere» dice Sabrina «il virus non esiste, muoiono solo i vecchi». Il piano è riuscito alla perfezione: non solo Sabrina ha finalmente un pubblico a cui predicare la sua fede, non solo la pagano per farlo, ma può inoculare la verità nei giovani virgulti.
L’imprevedibile, purtroppo, accade.
I bambini tornano a casa e raccontano a mamma e papà quanto visto. Quando si parla della salute dei propri figli la gente tende a diventare aggressiva, se poi si tratta di casalinghe prive di altri scopi nella vita, è il trionfo. Davanti alla scuola vengono fatti sit in, cartelli, viene minacciata la direzione, i bambini vengono tenuti a casa. Giornali e TV regionali fanno titoli giganteschi sulla maestra no vax, e la novella predicatrice viene sollevata dall’incarico.
Nella pubblica amministrazione qualcuno domanda chi diavolo ha pensato di assumerla, vanno a controllare e scoprono il titolo di studio farlocco. Ora la donna è disoccupata, il suo nome è collegato a questa storia ad libitum, e l’autorità giudiziaria trotta nella sua direzione. Spaventata, Sabrina contatta degli avvocati che dopo neanche una settimana rinunciano all’incarico dicendo che ha tenuto dei comportamenti scorretti.