Deposito online: sarà obbligatorio per denunce e querele. Da quando?

Pubblicato il 25 Gennaio 2021 alle 11:49 Autore: Claudio Garau
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Deposito online: sarà obbligatorio per denunce e querele. Da quando?

La notizia era già nota agli addetti ai lavori, ma vale la pena rimarcarla: il decreto 13 gennaio 2021 del Ministero della Giustizia impone il metodo del deposito online di atti come denunce e querele, nella vigenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e delle regole di tutela della salute, adottate di conseguenza. Vediamo più nel dettaglio da quando sarà applicata la novità in oggetto.

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Deposito online al via per denunce e querele: da quale giorno?

Con un stringato decreto ministeriale del 13 gennaio 2021, composto di soli due articoli e denominato “Deposito di atti, documenti e istanze nella vigenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, in buona sostanza, abbiamo un provvedimento che si colloca sullo stesso solco tracciato dal dicastero e dal Consiglio dei Ministri dall’inizio della pandemia. Infatti, finora è stato incoraggiato, a più riprese, l’utilizzo delle moderne tecnologie per evitare assembramenti e possibili contagi. Decisione analoga è stata, per esempio, quelle che ha disposto lo stop dei tribunali.

Il nuovo decreto del 13 gennaio 2021, pubblicato sul numero 16 della Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio 2021, entra in vigore dopo 15 giorni, ossia il 6 febbraio 2021. Non ci sono dubbi, da questo punto di vista, sulle novità in tema di deposito online, giacchè il secondo articolo del provvedimento ci dice che: “Il presente decreto entra in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana“.

Processo penale telematico e innovazione digitale

In particolare, il deposito online degli atti inerenti un iter giudiziario, è compiuto sul portale web ad hoc. Il nuovo provvedimento comporta una estensione del numero di atti per cui sarà necessario il deposito via web. D’altronde, detta facoltà riguardava già gli atti e i documenti di polizia giudiziaria, le memorie, le istanze e i documenti posteriori alla chiusura delle indagini preliminari.

Insomma, le parole d’ordine sono modernizzazione e innovazione digitale, oggi ancor più importanti, per la situazione difficoltosa che tutti stiamo vivendo, causa pandemia.

Il decreto ministeriale interviene questa volta per mettere nero su bianco il deposito online degli atti dei difensori, quali denunce e querele.

Ricapitolando, negli uffici delle Procure della Repubblica presso i Tribunali, il deposito, da parte dei difensori:

  • della denuncia di cui all’art. 333 c.p.p.;
  • della querela di cui all’art. 336 c.c.p. e della relativa procura speciale;
  • della nomina del difensore e della rinuncia o revoca del mandato previste dall’art. 107 del codice di procedura penale;
  • dell’istanza di opposizione all’archiviazione di cui all’art. 410 c.p.p.

dovrà esservi soltanto con deposito online in base all’art. 24, comma I, del decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176. Gli interessati dovranno dunque servirsi del portale del processo penale telematico, e delle dettagliate modalità, individuate con provvedimento del direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia.

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Concludendo, visto il buon lavoro degli uffici coinvolti in ambito di deposito online di atti – si può leggere sul sito web del Ministero della Giustizia – si è già saliti dai 20 depositi del mese di maggio 2020 ai 20.895 del periodo di tempo tra il 1 dicembre e il 21 gennaio 2021. Inoltre, in data 25 gennaio è programmato l’avvio della fase di sperimentazione “bidirezionale” del portale web del processo penale telematico. La novità è che non sarà possibile soltanto trasmettere, ma anche consultare e ricevere gli atti via web, nell’ottica – appunto – della più piena innovazione digitale.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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