Cambia il Calendario Vaccinazioni: immunità di gregge slitta a fine anno
Cambia il Calendario Vaccinazioni: immunità di gregge slitta a fine anno
Cambia il calendario vaccinazioni a seguito dei ritardi nella consegna da parte di Pfizer: il rallentamento delle spedizioni farà slittare anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. Le ultime notizie sul programma di immunizzazione di massa.
Cambia il calendario vaccinazioni dopo i ritardi Pfizer
Cambia il calendario vaccinazioni a seguito delle problematiche legate alla consegna del composto: “le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e da Astrazeneca faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione per il Covid degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione” ha detto in una recente intervista il viceministro della Salute Sileri. In questo momento la priorità, precisa sempre Sileri, è innanzitutto “effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè gli operatori sanitari”.
Da Pfizer si assicura che le spedizioni torneranno a regime già da inizio mese prossimo: l’azienda americana si è impegnata alla consegna di 470mila dosi a settimana (quasi 8.800.000 nel primo trimestre 2021). Le prime dosi del vaccino Astrazeneca dovrebbero arrivare il 15 febbraio: entro fine marzo l’azienda britannica dovrebbe consegnare 15 milioni di dosi all’Italia. Nel primo trimestre del 2021, Moderna dovrebbe inviare in Italia oltre 1.300.000 dosi.
L’immunità di gregge slitta a fine anno
È chiaro che rallentando il calendario vaccinazioni sarà ritardato anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. “È evidente che se i vaccini non ci sono slitta di qualche settimana o mese” le parole in merito del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Il programma di immunizzazione di massa prevedeva la somministrazione del vaccino anti-Covid ad almeno il 70% della popolazione italiana entro il mese di settembre 2021. Se i ritardi verranno assorbiti, come assicurato da Pfizer, nel corso delle prime due settimane di febbraio l’obiettivo, in effetti, sarebbe anche realistico: magari estendendo l’orario di somministrazione a 16 o 18 ore al giorno, come proposto dal sottosegretario alla Salute Sandra Zampa.
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