Parma, Ghirardi fa mea culpa per la cessione a Taçi
L’indomani delle durissime accuse di Alessandro Melli, il team manager del Parma, ecco le parole dell’ex proprietario Tommaso Ghirardi. L’imprenditore bresciano, in un’intervista pubblicata da La Gazzetta dello Sport, non nasconde di aver paura per le minacce ricevute e recita il mea culpa. “Avessi saputo che Rezart Taçi non avrebbe pagato” confessa Ghirardi, “non gli avrei venduto il club”.
Ghirardi: “Il Parma l’ho lasciato in buone condizioni”.
Come raccontato da Melli, i guai per Ghirardi sono iniziati con la qualificazione del Parma ai preliminari di Europa League. In quel momento infatti, sono venuti a galla tutti i problemi del club emiliano, già allora sommerso da milioni di debiti. “Sto male a vedere il Parma messo così male” confessa l’ex patron, “ma io volevo vendere e dopo quella mancata licenza Uefa ero molto arrabbiato”. Ghirardi assicura inoltre di “aver pagato tutto quanto c’era da pagare fino al 30 giugno 2014”, anche se questa versione stride con quanto emerso dalle indagini della Procura parmense. “Quando si presentarono uomini di Taçi” racconta, “rimasi sorpreso e chiesi subito informazioni ad altri colleghi presidenti i quali mi tranquillizzarono, dicendomi che si trattava di una brava persona e assai stimata a livello internazionale”.
Taçi e quei 10 milioni di Euro mai ricevuti.
Quello tra il petroliere albanese e Ghirardi fu insomma, amore a prima vista: “Mi convinse quasi subito con quel progetto molto ambizioso, che prevedeva non soltanto di aggiustare immediatamente la situazione pagando gli stipendi dei giocatori, ma anche di intervenire sul mercato di riparazione per conquistare la salvezza”. Qualche settimana dopo la cessione però, ecco i primi, grandi problemi: “Si era pattuito un versamento di circa 10 milioni di Euro, ma di questi soldi ancora non c’è traccia, e per questo sono molto deluso”. Ghirardi infine, racconta di aver ricevuto diverse minacce di morte da “presunti tifosi del Parma”.