Il Parma potrebbe non disputare nemmeno la gara contro l’Atalanta prevista per questo fine settimana, questo è il sentore degli addetti ai lavori. Anche il sindaco del comune emiliano ha rivelato, prima di incontrare Tavecchio presso la sede della FIGC, che le possibilità che si giochi Parma – Atalanta si aggirano intorno al 40%. Come tutti i politici è legatissimo alle percentuali, ma questa previsione sembra essere piuttosto rosea, se non inverosimile.
Pizzarotti: “Al 60% Parma – Atalanta non si giocherà”
“La Figc non rinvierà più le partite del Parma? Queste sono le loro regole. Noi stiamo facendo il massimo per salvare il nome della città non la società – spiega il sindaco Pizzarotti – Penso che sarebbe anche un bel segnale il fatto che se una società va male fallisce e si riparte dalle regole condivise, ma stiamo cercando di salvaguardare l’immagine della città. Parma – Atalanta? al 60% non si giocherà nemmeno questa volta”. L’incontro tra il sindaco del capoluogo emiliano ha preso il via intorno alle ore 16; poco prima aveva espresso il suo parere sul crac del Parma il presidente del CONI Malagò: “Più che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell’inverosimile, perché è un insieme di responsabilità che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c’entrava nulla, e questo è totalmente inaccettabile. La cosa più importante è che nell’assemblea di venerdì i colleghi di questo fantascientifico personaggio arrivato in fondo a questa catena (Chiaro riferimento al neo presidente della società Manenti) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva e dare una regolarità completa al campionato che di fatto sarebbe anomalo se il Parma non tornasse a giocare”. Durante la mattinata, inoltre, sarebbero venuti a galla particolari realmente incredibili riguardo ai debiti del club crociato: l’affitto dello stadio Tardini non viene saldato dal 2011 mentre, per cercare di spalmare i debiti e i ritardi sui pagamenti degli stipendi dei calciatori, veniva offerto agli atleti un prolungamento del contratto mentre una parte della retribuzione si trasformava magicamente in diritti d’immagine non immediatamente riscontrabili.
La reazione di Manenti
Intorno alle 17 e 30 lo stesso Manenti ha replicato alle dure parole di Malagò: “Stiamo definendo i documenti da portare in Procura, un piano credibile e duraturo negli anni. Garantito sotto il profilo fiscale, contabile e legale. Nei prossimi giorni cercheremo di fare i pagamenti, i primi pagamenti. I tempi lunghi? Sono tempi tecnici, per vedere debiti e pagamenti e priorità: la prossima settimana andremo in Procura con un piano preciso e i primi pagamenti già effettuati. Poi, entro il 30 giugno credo, spero, che sia tutto a posto. I soldi? Ci sono sempre stati, altrimenti non ci saremmo imbarcati in questa avventura. Ci sono, ma non sono ancora arrivati sul conto del Parma. Ma ci arrivano. Dobbiamo accelerare il tutto, e lo faremo nei prossimi giorni. Chi c’è dietro di noi? Ci sono gli sponsor, ci sono italiani, europei ed extraeuropei, gente che crede nel calcio italiano. Il fallimento del Parma? Non lo so, dipende dagli uomini, da chi sta attorno al calcio e dentro il calcio. Detta così, può far paura, ma questa è la realtà e ben precisa è la nostra volontà di garantire il futuro del Parma. Se io sono un bluff? Forse sì, forse no, lavoro da una vita e le persone che parlano male di me si possono contare sulle dita di una mano.”