L’omicidio Raciti torna in prima pagina nonostante siano passati più di otto anni da quella sera del 2 febbraio 2007, la sera in cui il calcio italiano ha mostrato il lato peggiore di sé.
I fatti del 2 febbraio 2007
Ripercorriamo i fatti: quello stesso giorno si tiene il derby di Sicilia fra Catania e Palermo, all’esterno dello stadio le due tifoserie entrano a contatto, le forze dell’ordine si mettono di mezzo per separare le due frange di tifosi che, a tal punto, si coalizzano contro il nemico comune: lo stato ed i suoi servitori. Proprio in quel momento, durante i tafferugli, più di settanta agenti rimangono feriti e inizia a girare la voce riguardo la morte di un poliziotto: l’ispettore capo della polizia di stato Filippo Raciti, la voce verrà confermata in tarda serata. Inizialmente si ipotizza che la morte sia da imputare all’esplosione di una bomba carta, dopo l’autopsia si scopre che il decesso è avvenuto in seguito allo spappolamento del fegato del poliziotto, colpito da un corpo contundente. Dopo alcuni giorni viene individuato il sospettato numero 1: è Antonino Speziale, un rugbista diciassettenne tifoso del Catania che viene arrestato il 27 febbraio. Tempo dopo verrà arrestato e condannato con l’accusa di omicidio preterintenzionale anche Daniele Micale.
La richiesta di rimborso ai colpevoli
Oggi lo Stato italiano si è pronunciato richiedendo ai due colpevoli il rimborso delle erogazioni finanziarie agli eredi di Raciti ed il risarcimento dei danni d’immagine. Si legge nell’esposto dell’Avvocatura di Stato: “Il ministero dell’Interno ha patito un evidente pregiudizio di natura patrimoniale consistito nelle indennità e nelle erogazioni corrisposte alla vedova e agli orfani del dipendente deceduto. La presidenza del Consiglio dei ministri e il Viminale hanno altresì subito danni di natura non patrimoniali consistiti nella grandissima eco internazionale che ha avuto la vicenda.” Riguardo la richiesta di risarcimento si è pronunciato l’avvocato di Speziale, Giuseppe Lipera, annunciando di voler combattere una “nuova, giusta, fondata battaglia legale”: “E’ una richiesta che ha del clamoroso. È assurdo che oltre al carcere patito per un omicidio che non ha commesso questo ragazzo debba pagare di tasca propria tutte le speciali elargizioni e tutti i vitalizi che sono stati concessi in favore dei familiari dell’eroe Filippo Raciti.” La vedova dell’ispettore Raciti ha preferito non esporsi: “Il risarcimento dei danni? Non è una domanda che dovete fare a me…”