Nonostante al White Hart Lane questa situazione si fosse già vista, è difficile pensare che un essere umano possa abituarsi ad assistere ad una scena del genere senza il terrore negli occhi, qualunque sia il suo orientamento calcistico. Ieri sera al White Hart Lane oltre 34000 persone hanno vissuto con il fiato sospeso il momento in cui Bafetimbi Gomis, attaccante dello Swansea, si è accasciato al suolo.
Attimi di panico, Gomis si accascia al suolo
L’attaccante francese, ex Lione, è collassato al 7’ del primo tempo subito dopo il gol del vantaggio del Tottenham ad opera di Chadli. Gomis è stato immediatamente soccorso e portato via in barella con l’ausilio di una mascherina per l’ossigeno sotto lo sguardo pietrificato di compagni di squadra e avversari. Si è subito temuto il peggio, ma un portavoce dello Swansea ha tranquillizzato tutti: “Gomis sta bene, non è mai svenuto ed è in condizioni stabili. Gli era già successo, ha un problema che si chiama sindrome vasovagale. Con noi ha effettuati tutti i test e gli esami possibili, gli forniremo sicuramente tutto ciò di cui avrà bisogno.” La situazione ora è sotto controllo, il giocatore ieri ha addirittura assistito al secondo tempo del match dalla tribuna, ma sta di fatto che per Gomis non è stata la prima volta: quando era un giocatore del Lione ha avuto tre precedenti simili, di cui uno durante l’allenamento con la nazionale prima di una partita con le Isole Far Øer.
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Muamba: il precedente al White Hart Lane
Come già detto in precedenza, il White Hart Lane nel 2012 fu già teatro di un episodio simile: lo sfortunato protagonista fu il giocatore del Bolton Fabrice Muamba che andò in arresto cardiaco per ben 78 minuti. La partita fu sospesa e il giocatore dei Trotters fu portato in ospedale dove riuscì a vincere la sua personalissima sfida con la morte, ma in seguito fu costretto a ritirarsi dal calcio giocato. Considerato il finale quelle di Muamba e Gomis possono essere considerate delle belle storie, ma è impossibile ignorare la frequenza con cui accadono queste sciagure, basti ricordare i più recenti Morosini, Foè, Feher e Puerta per farci capire che con la morte non si scherza e che questi controlli devono essere presi molto più seriamente.