Ancora una volta i ladri hanno preso di mira le cartelle cliniche di Michael Schumacher. A differenza di quasi otto mesi fa però, questa volta i malintenzionati hanno agito lontano dai riflettori, visto che il furto di importanti documenti medici riguardanti l’ex pilota Ferrari è avvenuto nello studio di Johannes Peil, il professore che ne sta seguendo il recupero. A darne notizia è il quotidiano tedesco Bild, secondo cui sarebbero stati rubati diversi computer personali e del denaro, forse qualche migliaio di Euro.
Non è la prima volta
Già a giugno dello scorso anno qualcuno si intrufolò nell’ospedale di Grenoble dove era ancora ricoverato Schumi, rubandone la cartella clinica con lo scopo di venderla ad alcune testate giornalistiche per una cifra vicina ai 60 mila Euro. Le indagini della polizia francese però, riuscirono ad evitare una pericolosissima fuga di notizia, arrestando il ladro e rinchiudendolo in un carcere svizzero. Questi però non riuscì a spiegare le ragioni del gesto agli inquirenti perché, a distanza di poche settimane dall’arresto, venne trovato morto nella sua cella del carcere di Zurigo. La stampa internazionale da quel momento iniziò a parlare di ‘soggetti senza scrupoli’ interessati a violare la privacy voluta da Corinna, la moglie del campione di Formula 1.
Il secondo furto in nemmeno un anno
Secondo la Bild, l’ultimo furto è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì nella clinica del dottor Peil a Bad Nauheim, nell’Assia. I ladri (più di due secondo la polizia, ndr) si sarebbero impossessati non soltanto di soldi e medicinali ma anche dei computer del medico tedesco che contengono le cartelle cliniche di Schumacher e di altri pazienti, come il pilota Mercedes Nico Rosberg. Intervistato dalle principali emittenti tedesche, Peil teme che si possano diffondere in breve tempo sul web notizie che riguardano lo stato di salute del suo paziente più famoso.