NBA, il ritorno di Vlade Divac
No, non fraintendiamo. Il centro serbo Vlade Divac ex Lakers, Hornets e Kings a quarantasette anni suonati da poco (è nato infatti il 3 febbraio del 1968) le scarpette le tiene belle appese al chiodo, e lascia che il suo ultimo exploit su un parquet NBA sia il canestro da metacampo realizzato la vigilia dell’ultimo natale durante l’intervallo della gara di Los Angeles, che ha permesso di devolvere in beneficenza un assegno da novantamila dollari. Tornerà invece con un importante incarico dirigenziale come “vice president of basketball and franchise operations” per i Sacramento Kings. Un ruolo che, come dice il nome stesso, non riguarderà solo la parte tecnica, ma anche quella commerciale della franchigia. Vlade Divac metterà la sua esperienza e le sue capacità umane e tecniche a servizio del coaching staff, del front Office e di tutto quel che potrà riguardare le operazioni di immagine e di affari in generale dei californiani.
Un uomo attivo ben oltre il basket
Divac infatti, dopo essersi ritirato nel 2005 è rimasto costantemente attivo nella pallacanestro americana ed europea con diversi ruoli. I Lakers, coi quali giocò per i primi sette anni di NBA raggiungendo anche una finale, lo firmarono per la sua ultima stagione da professionista e poi gli diedero il ruolo di scout per quella successiva. L’anno successivo lasciò l’incarico per cercare di vincere la corsa alla presidenza del Real Madrid, che però andò al suo avversario Calderon, relegandolo ad un ruolo per sua stessa ammissione solo di immagine e senza reali incarichi e poteri decisionali. Enorme anche il suo impegno nel campo umanitario, nel quale ha dato vita -oltre a diverse iniziative benefiche- ad una fondazione che dal 1998 al 2007 ha raccolto oltre due milioni e mezzo di dollari per aiuti umanitari a bambini in difficoltà.
Nella storia dei Kings
Ultimamente il proprietario dei Kings, l’indiano Vivek Renedivé, è stato fortemente criticato anche su queste pagine per le scelte fatte sulla squadra (esonero del coach in primis), ma in questo caso ci sentiamo di applaudire la mossa, se è vero che il centro serbo è stato per anni (5 per la precisione) parte integrante di una delle migliori squadre viste sui campi NBA a non aver mai vinto un titolo, e per distacco la miglior formazione in assoluto vista a Sacramento. D’altra parte una coppia di lunghi con l’abilità di passaggio che avevano lui e Chris Webber, su un campo da basket io faccio fatica a ricordarmela. Quei Kings, con Bibby, Christie, Bobby Jackson dalla panchina e Adelman come coach arrivarono a un tiro da tre coi piedi per terra di Stojakovic dalla finale NBA. Era la memorabile gara sette delle finali dell’ovest del 2002. Peja andò corto, e Los Angeles vinse al supplementare una serie epica.
Oggi, per rinvigorire un entusiasmo ben lontano da quei tempi ma che poco alla volta Cousins e compagni stanno cercando di far tornare, la scelta di un uomo come Vlade sembra molto importante. Lui stesso si sente entusiasta dell’opportunità e dice “È un grande onore tornare nella città che mi ha dato esperienze indimenticabili. Sacramento e l’organizzazione dei Kings sono sempre stati nei miei pensieri e io ho spesso sognato di poter avere un ruolo nell’aiutare i nostri fantastici tifosi a realizzare il sogno di vincere un titolo. Ringrazio Vivek per l’opportunità e guardo avanti per cercare di lasciare ricordi ancora più speciali qui.”
Un motivo in più per sorridere per tutti i tifosi della capitale californiana.