A meno di ventiquattro ore dall’udienza che dichiarerà, con molta probabilità, il fallimento del Parma, Giampietro Manenti finisce in cella con accuse pesanti. Termina di fatto, nel peggiore dei modi possibili, la presidenza di un imprenditore che mai aveva convinto i tifosi ducali e le istituzioni, politiche e non. “E’ uno schifo” tuona il capitano del Parma Alessandro Lucarelli, al quale fa eco il sindaco Federico Pizzarotti con un tweet: “Basta con gli sciacalli, il Parma è nostro”.
Con l’arresto di Manenti il Parma può rinascere
Alle prime luci dell’alba, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno arrestato circa 22 persone nell’ambito dell’inchiesta denominata GFB-Oculus, con le accuse di peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio ed auto riciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Complicata la posizione di Manenti, l’attuale presidente del Parma: per il capo della Mapi Group si parla infatti di reimpiego di capitali illeciti. La notizia dell’arresto di Manenti è stata accolta con rabbia, indignazione ma anche con un pizzico di speranza: ci sarebbero infatti già diversi ed affidabili soggetti interessati a rilevare il club, nonostante l’incubo di dover ripartire dalla Serie D.
Lo dissi da subito: a #Parma nessun spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la citta’ e la nostra squadra. #SaveParma
— Federico Pizzarotti (@FedePizzarotti) 18 Marzo 2015
Cosa accadrà nei prossimi giorni?
Nell’udienza fissata per domani, giovedì 19 marzo, verrà dichiarato il fallimento del Parma ed il club verrà affidato ad un curatore che potrà quindi godere dei 5 milioni di Euro stanziati dalla Federcalcio. I ragazzi di Roberto Donadoni potrebbero quindi, a meno di clamorose azioni, scendere in campo fino alla fine del campionato, garantendone la regolarità. Tuttavia l’utilizzo del condizionale è più che doveroso, poiché il Tardini quasi certamente rimarrà chiuso in occasione del match di domenica sera contro il Torino. Tra domani e venerdì si riunirà il GOS (Gruppo Operativo di Sicurezza, ndr) che difficilmente darà l’ok per l’evento: come accaduto nemmeno un mese fa, mancano i soldi necessari per garantirlo e gli sponsor non se la sentono più di aiutare il Parma.