Questa doveva essere la stagione della Roma, tornata grande grazie alle amorevoli cure di Rudi Garcia dopo annate piuttosto infelici. Lo scudetto doveva essere l’unico, grande obiettivo e nella Capitale un po’ tutti ci credevano. Ci credeva la proprietà americana, che aveva rinforzato notevolmente la rosa durante la sessione di calciomercato estiva, ci credeva lo spogliatoio, col morale alle stelle dopo l’inaspettato secondo posto dell’anno scorso e ci credevano soprattutto i tifosi, che sognavano di interrompere il dominio della Juventus.
Quando è iniziata la crisi
La Roma capace di dare filo da torcere ai pluricampioni d’Italia bianconeri sembra essersi smarrita nel momento più importante della stagione. Si è infatti iniziato a parlare di crisi già a gennaio, durante la Coppa d’Africa che ha tenuto lontano per quasi un mese uno degli elementi più importanti dell’undici a disposizione di Garcia, l’ivoriano Gervinho. La crisi giallorossa è iniziata ufficialmente con la clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia ai quarti di finale contro la Fiorentina: da quel 3 febbraio, eccezion fatta per una vittoria in campionato contro il Cagliari (8 febbraio, ndr) e la qualificazione agli ottavi di Europa League ottenuta senza brillare, soltanto pareggi e qualche sconfitta. Con la Juve a +14 e la Lazio terza ad 1 punto dai giallorossi (non dimentichiamoci del Napoli a 4 punti dagli uomini di Garcia,ndr) la situazione in classifica si fa sempre più complicata, perché sarebbe un fallimento perdere l’ultimo posto utile per tornare in Champions League dalla porta principale.
Fallimento europeo
Clamorosamente fuori dalla Champions già alla fase a gironi, l’Europa League poteva trasformarsi in un’occasione ghiotta per vincere il primo titolo dell’era Garcia. I sedicesimi contro il Feyenoord verranno ricordati più per l’inciviltà degli ultras olandesi che non per lo spettacolo in campo. Soltanto a Rotterdam nella gara di ritorno, si è vista la forza dei giallorossi, bravi ad imporre il loro gioco in un campo difficilissimo. L’urna di Nyon ha giocato un brutto scherzetto alla Roma, che si è ritrovata agli ottavi di EL ancora una volta la Fiorentina: nonostante l’incoraggiante 1 ad 1 del match di andata, all’Olimpico i giallorossi sono crollati sotto i colpi degli uomini di Vincenzo Montella, il grande ex. Improvvisamente, la Roma è diventata una squadra incapace di reagire, anonima e con gravissimi problemi nel reparto arretrato. Improvvisamente si è spenta la luce.
Mercato invernale inadeguato agli obiettivi
Il direttore sportivo Walter Sabatini, così come gli altri uomini mercato giallorossi, sono finiti sul banco degli imputati. Al navigato dirigente perugino, il popolo della Maggica contesta una fallimentare campagna acquisti durante la finestrella invernale, che ha portato a Roma l’ivoriano Seydou Doumbia. L’ex CSKA Mosca però, non ha per nulla guarito l’allergia da goal giallorossa. Oltre ad essere spesso inutilizzato da Garcia, l’ivoriano sembra la brutta copia di quel letale attaccante che trascinava i russi. Ai tifosi poi, non sono per nulla piaciute le dichiarazioni piuttosto pesanti di Sabatini (“Aiutate sta c…. di squadra”) e si parla di un possibile divorzio a fine stagione.