L’Inghilterra dice sì ai selfie in campo: quello di Totti fa scuola
Ve lo ricordate il selfie di Francesco Totti sotto la Curva Sud? Ebbene, dalla prossima stagione in Capital One Cup ai giocatori sarà permesso scattarsi foto direttamente dalla bandierina dei calci d’angolo. La novità, che sta facendo discutere in Inghilterra, consentirebbe ai club di guadagnare giusto qualche spicciolo durante i match, e ai calciatori di aumentare i propri followers sui vari social network.
Totti è stato il primo
Impossibile resistere ai selfie: ovunque ci si trovi, l’autoscatto è d’obbligo. Se inizialmente questa ‘moda’ sembrava non piacere ai vip, ecco che da Hollywood a Cinecittà nessuno ora sa dire di no ad un selfie scattato con gli amici. I profili social delle star sono pieni zeppi di foto scattate in qualsiasi momento della giornata, persino in quelli più teneri in compagnia delle persone più care. Il selfie è sbarcato ufficialmente anche in Serie A grazie ad una delle ultime bandiere rimaste, giocatore immenso che continua a regalare emozioni non soltanto ai tifosi della Roma. Nell’ultimo derby capitolino infatti, il capitano giallorosso per festeggiare il goal del pareggio ha scelto un modo tutto nuovo per festeggiare, scattandosi un selfie a pochi metri dai suoi tifosi. Inutile dire quanto quella foto, in poche ore, abbia fatto il giro del mondo.
Il selfie in Inghilterra
La Football Association, ovvero la federcalcio inglese, ha detto sì: dalla prossima Capital One Cup verranno installati sulle bandierine dei calci d’angolo dei supporti per smartphone grazie ai quali sarà possibile scattare una foto dopo aver segnato una rete. Questa novità non è stata accolta bene proprio da tutti, arbitri e dirigenti in primis. Ai fischietti di Sua Maestà verrà consegnato un vademecum per gestire al meglio queste situazioni, sicuramente divertenti per giocatori e tifosi, un po’ meno per chi deve garantire il corretto svolgimento dell’incontro. Sarebbero infatti previsti provvedimenti disciplinari (cartellino giallo,ndr) per punire chi abusa del proprio smartphone, per la ‘gioia’ di allenatori e dirigenti che vedrebbero i propri tesserati ‘squalificati per selfie’.