L’argentino Angel Di Maria è, senza dubbio, uno tra i più talentuosi calciatori al mondo. Su el fideo (lo spaghetto, soprannome affibbiatogli per la sua corporatura piuttosto esile, ndr) il Manchester United ha investito la scorsa estate oltre 70 milioni, una cifra assolutamente fuori portata per i nostri presidenti di Serie A. In un’intervista pubblicata quest’oggi da Afp, agenzia di stampa francese, il primo allenatore del centrocampista svela a distanza di anni i retroscena che portarono il giovane Di Maria al Rosario Central. La trattativa, come fa chiaramente capire Marcelo Pavon, “fu piuttosto facile e l’accordo si raggiunse in un batter d’occhio”.
Cifre d’altri tempi
Di Maria mosse i primi passi nel El Torito, piccolissimo club di Rosario, città argentina dove è nato anche Leo Messi. “Era molto forte già da bambino” racconta un emozionatissimo Pavon, “trascinava la squadra con i suoi goal da fuoriclasse”. Inevitabile l’interesse del più quotato Rosario Central, che all’età di tredici anni lo prelevò grazie ad una trattativa d’altri tempi. “Eravamo un club povero, ci servivano palloni e così abbiamo venduto Di Maria per 20 palloni” confessa, “sapevo sarebbe diventato un campione, ma non potevamo trattenerlo ancora da noi”.
Ora per Di Maria ci vogliono oltre 80 milioni di Euro
Impressionante quanto il valore dell’argentino sia passato da 20 palloni ad oltre 80 milioni di Euro. “A guadagnarci” aggiunge Pavon, “fu sicuramente il club di Rosario che lo vendé ai portoghesi del Benfica per circa 5 milioni di Euro”. Ben presto l’Europa divenne la sua casa, visto che nel 2010 passò al Real Madrid per una cifra vicinissima a 25 milioni. Con l’arrivo di Carlo Ancelotti nella capitale spagnola, Di Maria ebbe non pochi problemi nonostante fosse molto considerato dal tecnico italiano. Dopo aver alzato al cielo la Champions League a maggio dello scorso anno ed essere arrivato ad un passo dal trionfo mondiale con l’Argentina, Di Maria prese il primo volo per Manchester e firmò con i Red Devils anche grazie al suo potentissimo procuratore, il portoghese Jorge Paulo Mendes.