Stamattina, nel momento in cui gli italiani aprivano gli occhi gonfi dal sabato sera, Sebastian Vettel chiudeva il GP della Cina in terza posizione dietro alle Mercedes di Hamilton e Rosberg. Per la Ferrari si tratta della striscia positiva migliore dal 2012: all’epoca Fernando Alonso mise insieme due vittorie – GP d’Europa e di Germania – intervallate da un secondo posto in Gran Bretagna. Sono passati nemmeno tre anni ma sembra si parli di secoli addietro visto che si trattava comunque di un pilota e di una scuderia con ben altre ambizioni rispetto a quelle di questi periodi: la Ferrari arrivava da un’annata insipida ma con il potenziale per stroncare il dominio Red Bull e, difatti, nel 2012 Alonso chiuse il mondiale al secondo posto per soli tre punti.
Vettel e Schumacher a confronto
Ora al volante della rossa c’è quel campioncino tedesco che tanto ha fatto dannare i tifosi della Ferrari negli ultimi anni, ma che ha già avuto modo di farsi volere bene: secondo le statistiche è il pilota che meglio ha iniziato la sua carriera da ferrarista negli ultimi anni. A onor del vero anche Kimi Raikkonen, giunto per la prima volta al volante della Ferrari nel 2007, centrò una vittoria e due terzi posti nelle prime tre gare, ma c’è anche da dire che si ritirò durante il quarto GP. A Maranello si spera che Vettel migliori il record di Raikkonen. Vettel, inoltre, ha fatto molto meglio del mostro sacro della Formula 1 e suo modello Michael Schumacher. Entrambi i piloti tedeschi giunsero in Ferrari all’età di 27 anni già con un buon numero di titoli mondiali iridati vinti – 2 per Schumacher, 4 per Seb – ma Vettel sta mostrando un miglior adattamento nella scuderia del cavallino rampante. Nelle prime tre gare del campionato mondiale, infatti, Schumacher collezionò due ritiri ed un terzo posto. Era una Ferrari che veniva da 17 anni di magra e che Schumi ha fatto tornare a splendere e, forse, per questo motivo i ferraristi lo adorano; Vettel ha i numeri per fare ancora meglio della leggenda che lo ha preceduto, speriamo non li smentisca.