A San Siro vince la mediocrità di due squadre il cui campionato può anche finire qui. Inter-Milan, il derby della Madonnina, già da qualche annetto non regala più spettacolo, da quando cioè le due milanesi hanno smesso di lottare per i primi posti. In una serata che già sulla carta aveva ben poco da regalare, nerazzurri e rossoneri sembrano essere scesi in campo con la testa già altrove, chi alle calde spiagge esotiche, chi ad una riconferma che potrebbe anche non arrivare e chi, ed è il caso di tanti, ad un altro club.
La Milano da..piangere
Chissà cosa avranno pensato Roberto Mancini e Filippo Inzaghi, due che di derby ne hanno visti tanti. Il primo, da tecnico della Beneamata tra il 2004 ed il 2008, forse non ha ricordi di stracittadine così tristi, seppur la sua squadra abbia dimostrato più coraggio rispetto ai cugini. Inzaghi, che di derby ne ha giocati 10 segnando 4 reti, sembra abbia perso le parole: il Milan non è quasi mai entrato in partita ed ha addirittura rischiato di perderla a causa di continue amnesie difensive piuttosto gravi. A fine partita, l’amministratore delegato Adriano Galliani si lascia andare ad un commento che, in fondo, non si allontana di tanto a quanto visto in campo: “C’è da piangere ma non ci si poteva aspettare diversamente da due squadre che lottano per il nono posto in classifica”.
Stagione nera per entrambe
Se l’anno scorso Walter Mazzarri è riuscito a portare l’Inter in Europa League, difficilmente il suo successore ci riuscirà. Anzi, a meno di clamorosi stravolgimenti, i nerazzurri non parteciperanno l’anno prossimo a nessuna competizione continentale. Una bella batosta per il tycoon Erick Thohir (presente in tribuna assieme a Barbara Berlusconi, ndr) che non soltanto ha aggiustato le casse interiste, ma ha pure investito in qualche arrivo. Secondo indiscrezioni, l’indonesiano avrebbe confessato ai suoi fedelissimi di essere preoccupato per il futuro del club e per i risultati che, finora, non stanno arrivando. Non sorride nemmeno la Milano rossonera, stanca di aspettare l’ ‘anno della svolta’: Inzaghi avrebbe dovuto riportare il Diavolo in alto già a partire da questa stagione anche grazie ad acquisti certamente non anonimi. Per il tecnico piacentino i problemi sono stati tanti, a partire dall’assenza di un’anima in mezzo al campo (mai fare il nome dell’ex Andrea Pirlo ad un milanista, ndr) e di una difesa che fa acqua da tutte le parti. Inoltre, la confusione societaria continua a regnare come se nulla fosse e più di qualcuno chiede a Silvio Berlusconi di farsi da parte dopo quasi un trentennio di vittorie.