Milan, il dopo Inzaghi non si chiama Ancelotti
Al termine della stagione manca davvero poco e i tifosi del Milan sono pronti a tirare un sospiro di sollievo. Pippo Inzaghi, l’uomo chiamato a riportare in alto il Diavolo, ha tristemente fallito e Silvio Berlusconi sarebbe pronto all’ennesima rivoluzione. Il vecchio presidente però, attende che dalla Cina qualcuno batti un colpo e si faccia avanti offrendo qualche centinaio di milioni di Euro per tornare a fare la spesa dopo estati di anonimato e caccia ai parametro zero. In ogni caso, l’ex bomber milanista saluterà a breve i suoi ragazzi per lasciare il posto ad altri, magari un po’ più fortunati di lui. Nella Milano rossonera sta circolando un nome che fa venire alla mente gli ultimi trionfi oltre i confini nazionali: Carlo Ancelotti.
Concorrenza spietata
E’ sicuramente uno dei tecnici più vincenti di sempre, quindi uno dei più richiesti dai club europei che hanno la carta di credito illimitata. Il rapporto di amore e odio tra il Real Madrid e Ancelotti è, secondo i beninformati, ai titoli di coda. La dirigenza madrilena difficilmente rinnoverà la fiducia al tecnico italiano, artefice della decima Champions League: la stagione del Real che sta per concludersi è stata un fallimento, e si respira aria di rivoluzione. Ancelotti paga la condizione non proprio ottimale dei suoi fenomeni, Cristiano Ronaldo in primis, e un mai decollato feeling con l’ambiente. In caso di addio, è pronta l’offerta degli inglesi del Manchester City, meta gradita dal tecnico reggiano. Attenzione però anche al Paris Saint Germain: a Laurent Blanc verrà quasi sicuramente dato il benservito, e sotto la Tour Eiffel potrebbe tornare proprio Ancelotti.
I vecchi amori
Con uno scenario così, è assai improbabile che Ancelotti scelga il Milan nonostante nel suo cuore ci sia molto rossonero. L’aria che tira nel club italiano più titolato a livello internazionale non è delle migliori, tra incertezze legate al futuro assetto societario e mancanza pressoché totale di progetti dai quali partire, l’ultimo dei quali targato Inzaghi, si è arenato già al termine del girone d’andata. Ancelotti, qualora dovesse tornare in Italia, si accomoderebbe più che volentieri sulla panchina della Roma, società che come il Milan rappresenta un suo vecchio amore in virtù del glorioso passato da calciatore.