Fifagate, sponsor contro Blatter ma Putin non ci sta
L’inchiesta che sta facendo tremare la Fifa e il suo presidente, lo svizzero Sepp Blatter, potrebbe mettere a rischio le prossime manifestazioni intercontinentali. A quanto pare, nei prossimi giorni seguiranno altri arresti tra i dirigenti della massima istituzione calcistica mondiale e le stesse elezioni potrebbero clamorosamente slittare. Ad essere preoccupati per l’evolversi delle indagini non ci sono soltanto i tifosi, ma anche le multinazionali che sponsorizzano qualsiasi evento calcistico sotto l’egida della Fifa. Il tabloid britannico Mirror li ha contattati, ottenendo risposte piuttosto chiare da tutti, o quasi.
Europa e USA vs. Russia
Con i (primi,ndr) sei arresti di ieri, il calcio mondiale è stato colpito duramente. E’ stata, calcisticamente parlando, un’entrataccia a gamba tesa, un fallo durissimo da sanzionare con il cartellino rosso e un bel po’ di giornate di squalifica. Blatter, che confidava nell’ennesima rielezione (la quinta,ndr), ora potrebbe ritrovarsi solo, senza l’appoggio di quelle federazioni che si dichiarano ‘disgustate’ da quanto sta emergendo dalle indagini. La Fifa ha perso molta credibilità e il nuovo presidente, nell’ipotesi che Blatter non fosse riconfermato, non avrà vita facile. A pretendere che venga fatta ‘pulizia’, eliminando ogni dirigente corrotto, ci sono pure i governi mondiali, in particolar modo quelli europei, usciti sconfitti dalle assegnazioni dei campionati 2018 e 2022. Qatar e Russia, le due superpotenze che secondo l’FBI avrebbero elargito mazzette per ottenere voti, sono sul piede di guerra, con il presidente russo Vladimir Putin che ci è andato giù pesante: “Gli USA vogliono che Blatter si dimetta, vogliono estendere la loro giurisdizione su altri paesi, noi non ci stiamo”.
Gli sponsor non ci stanno
I principali sponsor della Fifa sono abbastanza preoccupati e temono che quanto sta avvenendo possa avere pesanti ricadute sui loro affari. Il colosso dell’abbigliamento sportivo tedesco Adidas, che da sempre fornisce i palloni ufficiali dei mondiali e che veste molte nazionali, comunica che comunque vada “continuerà a sostenere il calcio”. I coreani della Hyundai, costruttori di automobili e non da molti anni sponsor della Fifa, dichiarano di “attendere con ansia l’esito delle indagini”. Ad aprire ad un possibile addio, gli sponsor americani Mc Donalds, Budweiser e Visa, con quest’ultimi che lanciano già un ultimatum alla Fifa: “Noi abbiamo dei valori da salvaguardare e, nel caso la Fifa non prendesse le distanze dal comportamento criminale di alcuni suoi dirigenti, siamo pronti a rivedere la nostra partnership”. I russi di Gazprom e, a sorpresa, l’americana Coca Cola preferiscono non commentare le notizie provenienti da Zurigo. Comprensibile va detto, il silenzio della compagnia russa che produce gas naturale, visto gli interessi nei mondiali del 2018.