Nazionali femminili in FIFA 16, ecco i commenti ironici dei gamers
L’eterna lotta fra all’interno del mondo dei videogiochi calcistici si consuma, come ogni anno, fra la fortunata serie di FIFA, targata EA, e l’eterno secondo: il PES della Konami. Arriva l’estate e le due case di intrattenimento video ludico si preparano all’uscita sul mercato dei nuovi titoli. Se la Konami non ha ancora annunciato nulla di particolare a proposito del nuovo capitolo, Electronic Arts ha dichiarato una piccola, ma importantissima rivoluzione per FIFA 16.
Rutter: “Evento Epocale”
Nulla a che vedere con il gameplay o con la grafica: su FIFA 16 ci saranno, per la prima volta, le nazionali femminili di calcio. L’annuncio arriva dopo la deprecabile vicenda che ha visto Belloli, Presidente del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, dimettersi dopo aver detto che le calciatrici sono “quattro lesbiche“. Ovviamente è un caso: la casa di produzione aveva già da tempo studiato i movimenti delle calciatrici femminili grazie all’aiuto di quattro campionesse come Sydney Leroux, Abby Wambach, Alex Morgan e Megan Rapinoe. “Portare nella nostra serie alcune delle più forti giocatrici e squadre al mondo è un evento epocale per Ea Sports e siamo altrettanto entusiasti di poter offrire a milioni di fan una nuova esperienza di gioco – dichiara David Rutter, Vp e Gm di Ea Sports Fifa. – Ce la stiamo mettendo tutta affinché i fan possano godere di un’esperienza realistica giocando con le nazionali femminili, attraverso l’utilizzo dei nostri nuovi strumenti per il motion capture uniti alla sofisticata piattaforma di gioco che continueremo a migliorare in Fifa 16″.
I commenti più sprezzanti
L’ingresso delle dodici nazionali femminili (Australia, Brasile, Canada, Cina, Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Messico, Spagna, Svezia e Stati Uniti) ha lasciato perplessi i gamers. Molti sostengono, infatti, che la EA Sports abbia voluto fare notizia e rendersi più politicamente corretta, ma che avrebbero preferito migliorie alla piattaforma di gioco o l’inserimento di campionati minori o di licenze ufficiali. Vediamo alcuni dei commenti più ironici che hanno invaso i social. Ovviamente non sono commenti molto femministi.