Plus/Minus NBA: ecco le Finals 2015
Come appariva ormai chiara dopo il doppio tre a zero con cui avevano indirizzato le rispettive sedie, la finale NBA sarà Golden State – Cleveland.
Troppo James per questi Hawks
La banda James ha liquidato con un perentorio quattro a zero gli Hawks arrivati scarichi e in palese difficoltà alla prima finale di Conference della loro storia. Tante le attenuanti, a partire dal KO di SEFOLOSHA proprio alla vigilia dei play-off, passando per quello di KORVER in gara due e finendo con l’espulsione di HORFORD in gara tre (persa poi in overtime) Che ha fatto molto discutere. Attenuanti che però non cancellano il fatto che Cleveland si è dimostrata superiore sempre, pur senza Love e con Irving a mezzo servizio e fuori per due gare su quattro.
JAMES è stato immarcabile ed illegale, chiudendo la serie oltre 30 punti 11 rimbalzi e nove assist di media. Cifra imbarazzante e mai realizzate prima nella storia. A supporto del RE un cast che è cresciuto moltissimo, partendo dal play di riserva DELLAVEDOVA, continuando con il centro russo MOZGOV e finendo con la coppia di ex Knicks SHUMPERT – J.R. SMITH, senza però dimenticare TRISTAN THOMPSON che ha fatto presto dimenticare l’assenza di Kevin Love.
Quanta paura sulla Bay Area
Gli Warriors hanno perso gara quattro crollando sotto i 45 del barba, ma hanno pure chiuso il discorso con il primo match-ball casalingo. Sulla paglia però hanno sudato freddo (e non hanno ancora finito) a causa degli infortuni occorsi ad entrambi gli SPLASH BROTHERS. CURRY in gara quattro con una caduta rovinosa su un tentativo di stoppata, e THOMPSON in gara 5 per una ginocchiata fortuita alla testa da parte di ARIZA. Se l’MVP stagionale ha però giocato la partita seguente, per Klay la situazione appare più seria. Il trauma cranico ha causato una commozione cerebrale e la sua partecipazione alle finali è ancora incerta. Houston esce sconfitta ma a testa alta e consapevole di aver fatto già una grande impresa, tornando a questi livelli dopo quasi vent’anni, ma con la certezza che per fare l’ultimo salto di qualità serviranno almeno uno o due tasselli da affiancare ad un HARDEN eccellente in almeno due gare, ma deficitario in gara tre e totalmente negativo nella gara cinque in cui ha ritoccato il record di palle perse con 13.
Le finali inizieranno la notte del 4 giugno e di certo saranno tra le più attese degli ultimi anni, non fosse altro che per la contemporanea presenza di quelli che sono attualmente i due migliori interpreti del gioco a livello mondiale. Ad Oakland aspettano un titolo da quarant’anni. A Cleveland da una vita intera. Comunque vada sarà una bellissima storia da raccontare.