Sulla scia di quanto accaduto da tempo in altri continenti venerdì 12 giugno vedranno la luce i primi Giochi Europei. Esperienze di grandi successo quali gli “Asian Games” o i “giochi Panamericani” hanno spinto il COE (Comitato Olimpico Europeo) a lanciare questo interessante quanto discusso esperimento.
Nei 17 giorni di gara più di 6000 atleti provenienti da 50 nazioni si sfideranno per le 253 medaglie in palio in 20 discipline; presenti le discipline olimpiche tradizionali ma anche sport “emergenti” quali il beach soccer o il basket 3×3. Tra essi 11 varranno anche come trampolino di qualificazione per i Giochi Olimpici.
Il contingente italiano
Saranno 295 gli atleti italiani presenti a Baku tra cui 127 donne. Fratelli e sorelle d’Italia che cercheranno di farci cantare l’inno di Mameli più volte possibile. Portabandiera nella cerimonia di apertura e capitano della spedizione azzurra sarà la judoka Giulia Quintavalle, prima italiana a vincere, a Pechino 2008, un oro olimpico in questa disciplina. Tante le speranze di medaglie che potranno provenire soprattutto dal nuoto (disciplina riservata alla categoria juniores,ndr), dalla scherma e dalla boxe. Senza dimenticare il tiro a segno o la ginnastica, sport dove l’Italia ha sempre ben figurato.
Sarà un successo?
L’evento grazie all’apporto dei Comitati Olimpici nazionali è considerato il principale banco di prova per gli atleti proiettati ai giochi di Rio del prossimo anno. Tuttavia il fatto che la manifestazione andrà ad aggiungersi ai calendari già ricchi e che molti sport saranno riservati alle categorie juniores potrebbe spingere alcuni atleti di primo piano a rinunciarvi. Emblematico il caso che della nostra nazionale di pallavolo che si presenterà a Baku infarcita di giovani.
Perché Baku?
Gli sviluppi economici degli ultimi anni hanno evidentemente spostato la geografia dello sport verso Oriente, basti pensare alle ultime Olimpiadi invernali o al prossimo mondiale di calcio, entrambi assegnati alla Russia. Tra grandi sforzi economici (circa un miliardo di Euro investiti), progetti ambiziosi e impressionanti preparativi la capitale azera, a cavallo tra Europa ed Asia, ha subito mostrato di sposare pienamente il progetto. 15 le strutture costruite appositamente per l’evento. Impressionante il National Stadium, impianto da 68000 posti, palcoscenico della cerimonia di apertura e di chiusura o il “Baku shooting centre” che ospiterà le gare di tiro, considerato uno dei gioielli di questi giochi. L’Azerbaijan quindi pare esser pronto. Non resta che stare a vedere.
Stelio Pagnotta