La svastica magicamente comparsa in campo durante il primo tempo di Croazia – Italia rischia di danneggiare pesantemente il calcio croato. Nonostante le scuse pubbliche di Davor Suker, presidente della federazione calcistica croata ed ex attaccante della nazionale slava, la UEFA ha aperto un fascicolo d’inchiesta che potrebbe addirittura estromettere la Croazia dai prossimi Europei in Francia.
La svastica “magica”
Per il momento nessuno sa ancora chi sia stato ad applicare la sostanza chimica sul manto erboso dello stadio di Spalato fra le 24 e 48 ore precedenti alla partita, ma la polizia sta indagando e tutte le piste sembrano condurre verso le frange dell’estrema destra croata che da anni è infiltrata nel movimento ultras. Il simbolo nazista è stato poi cancellato durante l’intervallo, ma il danno era fatto: la foto della svastica in campo aveva già fatto il giro del mondo e la UEFA era già stata avvisata sia dalla federazione croata che da quella italiana. Gravi e ben noti i precedenti: in novembre a San Siro i tifosi ospiti avevano fatto interrompere per ben due volte la partita sempre contro gli azzurri con fumogeni e petardi in campo e a marzo, in Norvegia, i croati avevano intonato diversi cori razzisti dagli spalti. Proprio in virtù di quest’ultima bravata, infatti, la sfida dello Stadion Poljud si era giocata a porte chiuse. Per di più circolano voci strane a proposito di una vicinanza all’estrema destra da parte del presidente della Federcalcio croata .
Il 16 luglio l’udienza disciplinare.
Lo stesso Suker ha ammesso di avere timore di quello che uscirà dalla sentenza disciplinare che si terrà a Nyon il prossimo 16 luglio. Visti i precedenti, infatti, si può pensare che i tifosi croati siano dei recidivi e la condizione sociale della Francia, oltretutto, non aiuta. Ha senso far partecipare una nazionale con degli ultras di estrema destra così organizzati e indisciplinati a una grande manifestazione sportiva che si terrà in un Paese con un partito di destra sempre più forte grazie alle spaccature sociali e all’immigrazione? Molto spesso si è insinuato che il calcio influenzi la politica, stavolta è il contrario.