L’attesa è finita. Domani prenderà il via da Utrecht, in Olanda, con una crono individuale di 14 km la 102esima edizione del Tour de France. Sarà un’edizione particolare con un percorso esigente ed innovativo: 21 tappe in cui grande protagonista sarà la montagna ( sei gli arrivi in salita ), con Pirenei ed Alpi a farla da padrone. Alla dodicesima tappa lo storico arrivo a Plateau de Beille, mentre le Alpi rappresenteranno il gran finale con la scalata alla leggendaria Alpe d’Huez prima della passerella finale di Parigi. Grande assente invece la cronometro: solo 42 i km da percorrere contro il tempo spalmati tra i 14 del prologo e i 28 di una crono-squadre alla nona tappa. Decisamente poco per il Tour de France , corsa che negli anni aveva sempre fatto delle cronometro un tratto caratterizzate. Riproposta poi , a sorpresa, anche una tappa sul pavè.
Una maglia gialla per quattro
Sarà però anche un Tour de France particolarmente avvincente e dell’altissimo tasso di incertezza. A contendersi la maglia gialla saranno quattro dei più forti ciclisti della scena mondiale. Vincenzo Nibali, campione in carica, cercherà di confermarsi dopo la vittoria dello scorso anno che avrà dalla sua, un percorso fantasioso e le tante tappe di montagna. Di contro invece, un avvio di stagione difficilissimo che lo ha visto sempre soccombere con negli scontri con i diretti avversari. Nairo Quintana, il meno prevedibile dei quattro si è preparato lontano da tutti sulle montagne della sua Colombia. Fortissimo in salita, in un tour in cui di salita ce n’è davvero tanta, potrà contare su un gregario di lusso come Valverde. Chris Froome, una macchina da guerra che ha forse nella tenuta mentale il suo limite più grande. Ha vinto il Giro del Delfinato, ha una grande squadra ed è pronto a dar battaglia per riscattare la debacle dello scorso anno. Alberto Contador, correrà invece per la storia inseguendo quella doppietta giro-tour che lo consacrerebbe definitivamente tra i più grandi ciclisti di sempre.
Il più esperto dei quattro, forse il più completo, avrà però accanto una squadra meno completa delle altre. L’incertezza è quindi sovrana, la differenza la faranno le sfumature.
Stelio Pagnotta