Uno dei problemi che più ha animato la politica estera dell’Unione Europea negli ultimi mesi è stato quello relativo alla questione dei migranti. Se fino a qualche tempo fa il dramma dei rifugiati, con oltre 200mila sbarchi nei primi sei mesi dell’anno, aveva bersagliato soprattutto l’Europa Meridionale nelle ultime settimane anche i paesi dell’Europa centrale iniziano ad accusare il colpo.
Il caos migranti nelle ultime settimane ha colpito in maniera particolare la Germania. La cancelleria Angela Merkel con un documento circolato il 24 agosto ha annunciato la volontà del suo paese di sospendere la Convezione di Dublino per i rifugiati in arrivo dalla Siria scegliendo di non rimandare i profughi indietro nel primo paese comunitario in cui sono approdati, come prevedono le leggi internazionali, ma permettendo loro di rimanere in territorio tedesco con vitto e alloggio a carico dello Stato.
La scelta ha scatenato un’ondata di violente proteste soprattutto da parte di appartenenti a gruppi di estrema destra che in alcune città tedesche hanno dato vita a violenti scontri con la polizia. A Nauen, cittadina del Brandeburgo, un centro d’emergenza per rifugiati è andato in fiamme, con ogni probabilità con dolo . A destare sorpresa è stato il fatto che alle proteste e alle violenze hanno aderito molte persone comuni.
“Benvenuti rifugiati”
La reazione però oltre che dalla politica è arrivata anche dal calcio. Nello scorso week end di Bundesliga molte tifoserie si sono unite per diffondere messaggi in favore dei migranti e in molti stadi sono apparsi striscioni pro-rifugiati al grido di “refugees welcome” e “dillo ad alta voce, i profughi sono benvenuti qui“.
Ma c’è di più il segnale forte è arrivato anche da alcune società di calcio: sabato il Mainz ha portato 200 migranti alla Coface Arena per la partita con l’Hannover e giovedì aveva fatto lo stesso il Borussia Dortmund invitando oltre 200 rifugiati al match di Europa League contro i norvegesi dell’Odds Ballklubb. La campagna ha avuto grandissima approvazione e su twitter l’hashtag #refugeeswelcome ha trovato grande seguito. Iniziative di grande spessore che dimostrano come il calcio , al di fuori dei confini nazionali, riesca ad essere anche un strumento di solidarietà e di aggregazione. Dovremmo provare a prendere esempio anche in Italia.