E’ stata una grande impresa quella di Fabio Fognini che nella notte è riuscito a battere Rafa Nadal, impresa doppia se si considera che il tennista ligure era sotto di 2 set a zero, e che nessuno prima d’ora era uscito vincitore contro lo spagnolo in una situazione di questo tipo. Nadal davanti 2-0 in uno slam aveva poi sempre vinto. Fabio invece è stato capace di ribaltare la situazione e di regalarsi per la prima volta in carriera gli ottavi di finale agli Us Open.
Fognini “d’attacco”
La vittoria di Fognini è arrivata però anche sul piano del gioco, perché – si sa – la sola testa non può bastare. Il segreto è stato fare una partita d’attacco accorciando gli scambi e evitando che Nadal potesse prendere il proprio ritmo. Fabio ha giocato costantemente in pressione, prendendosi tantissimi rischi e tirando ben 70 vincenti (con 58 errori non forzati). Ha servito molto bene (62% di prime in campo) e ha sfruttato al meglio sia il rovescio “piatto” incrociato che il dritto in lungo linea martellando Rafa sul suo di dritto, dove lo spagnolo aveva dimostrato di soffrire tanto, ed è stata questa la vera chiave dell’incontro. “Me ne ero accorto ad Amburgo” ha detto dopo la partita.
L’impresa di Fognini quindi non è venuta per caso, ma si è trattato di un vero capolavoro di tattica e di testa.