“Pirlo e Verratti possono giocare insieme“, aveva detto Antonio Conte prima della partita con Malta, e così è stato. La loro prima volta rischia però di essere anche l’ultima, perché l’esperimento di Firenze è mestamente fallito colpa anche – ma non solo – di un Pirlo apparso irriconoscibile. Così su di lui sono piovute critiche da più parti e nel giro di pochi mesi anche un vero e proprio monumento del nostro calcio si è trasformato – in una notte – in un problema. Già stasera contro la Bulgaria rischia di rimanere fuori.
Forse non abbiamo memoria storica, o forse più semplicemente dopo averlo visto disegnare calcio per anni nessuno di noi avrebbe voluto vedere il Pirlo che si è visto giovedì, lento, macchinoso, in difficoltà fisica e addirittura prevedibile contro una squadra di livello molto basso. Il rischio c’era e lui stesso – molto probabilmente – ne era consapevole. Lasciare l’Italia, la Serie A, la Juventus per inseguire il “sogno americano” gli ha indubbiamente tolto qualcosa, soprattutto a livello fisico. Forse lo stesso Andrea dopo i Mondiali – certo non andati benissimo – e la scelta di lasciare il calcio che conta avrebbe potuto fare
Pirlo ad Euro 2016?
Quali sono le possibilità? Sembra difficile che possa arrivare da protagonista ad Euro 2016 – soprattutto se si tiene conto che di partite vere nelle gambe a fine anno ne avrà davvero pochissime – mentre è molto più plausibile che Conte decida di puntare su di lui come il dodicesimo uomo – una sorta di jolly – in grado di infondere carisma e carattere ad un gruppo abbastanza inesperto. In Francia avverrebbe quindi il vero passaggio di consegne a Verratti, da troppo tempo considerato il suo erede e costretto a vivere nella sua ombra. Proprio nel paese dove Marco si è affermato ed è diventato una colonna portante del PSG. Meno possibile invece che Andrea decida di lasciare alla fine delle qualificazioni dopo la partita con l’Azerbaijan, Nazionale contro cui aveva esordito con la maglia azzurra.
I dubbi intorno a Pirlo sono quindi – in questo momento – davvero tanti. Resta una certezza però : il rispetto e la riconoscenza che si deve ad uno dei più grandi giocatori italiani di sempre, perché nel calcio conta anche questo.