Questa estate – non solo il Parma – ma anche un’altra nobile del nostro calcio a causa di vicissitudini economiche ha dovuto dire addio al professionismo: si tratta del Varese che dopo la retrocessione nello scorso campionato di B, non è riuscita ad iscriversi al campionato di Lega Pro. La situazione del club lombardo si era complicata vertiginosamente nel corso della stagione, con la società penalizzata più volte nel corso dell’anno per il mancato pagamento degli stipendi; c’era poi stato il passaggio di proprietà – l’ultimo disperato tentativo – che non ha però evitato il fallimento.
C’è però sullo sfondo una situazione particolarmente grave che pochi giorni fa l’Aic (Associazione italiana calciatori) ha voluto portare alla luce, attraverso un comunicato diramato proprio con i calciatori del club lombardo in cui si evidenzia che “i calciatori professionisti dell’A.S. Varese 1910 S.p.A., non iscritta ad alcun campionato professionistico per la stagione sportiva 2015/2016 da 5 mesi non percepiscono alcuna forma di retribuzione e la relativa procedura di escussione e ferma allo step decisivo da oltre un mese“.
Una circostanza molto spiacevole che come si sottolinea nel comunicato coinvolge “Circa 70 famiglie tra tesserati calciatori, allenatori e dirigenti sportivi” in attesa di ricevere fondi necessari per il proprio sostentamento e che si auspica possa essere risolta al più presto.