Gli Us Open non sono uno slam per “giovani”
Uno degli aspetti emersi dopo quasi due settimane di Us Open è che lo slam americano non è un torneo per giovani. Il riferimento però non è ai tennisti: infatti anche se nel tabellone femminile tre ( Vinci, Pennetta e Williams ) delle quattro semifinaliste (fa eccezione solo la Halep) sono ampiamente over trenta, un altro ruolo per i ragazzi sembra davvero inaccessibile sul cemento di New York, quello dei “raccattapalle“.
Nonostante nella maggior parte dei tornei del circuito – anche gli altri slam – questo ruolo venga svolto soprattutto da ragazzi, i più attenti avranno notato che agli Us Open non è cosi. I più precisi si saranno accorti della presenza di moltissimi adulti tra i raccattapalle.
I motivi sono stati spiegati da un articolo apparso sul Wall Street Journal qualche giorno fa. Una prima ragione è legata al momento dell’anno in cui lo slam americano ha luogo che coincide con la ripresa delle scuole facendo si che molti ragazzi non abbiano la possibilità di essere disponibili. La seconda motivazione invece è molto più tecnica ed è legata al modo in cui i raccattapalle devono lanciarsi le palle, dopo averle recuperate. Una strana, vecchia regola tipica del cemento di New York. Ma si sa negli slam deve essere tutto perfetto.
Infatti in quasi tutti i tornei ai raccattapalle è chiesto di passarsi le palle facendole rotolare a terra. Negli Us Open invece non è cosi: la palla deve essere lanciata – a volte anche a distanza di 25 metri, scrive il Wall Street Journal – facendole fare un solo rimbalzo, cosa che non sempre riesce a ragazzini. Ecco che quindi essere selezionati per il lavoro è tutt’altro che semplice: più di 400 si sono presentati per gli 80 posti disponibili di nuovi raccattapalle e la maggior parte erano over 30, proprio come le semifinaliste del tabellone femminile.