Gli Svincolati – Parte Seconda: Alberto Giuliatto

Pubblicato il 18 Settembre 2015 alle 10:58 Autore: Redazione

Sbadigliare davanti al bar in un tiepido lunedì pomeriggio, vendere le sveglie per mancato utilizzo, inventarsi un hobby nuovo ogni giorno, e di quest’ultimo il giorno dopo annoiarsi: che bella la vita di un nullafacente!
C’è, però, in giro qualche losco individuo: tizi sinistri pronti a vendersi la madre pur di avere la possibilità di firmare quel pezzo di carta che gli assicura entrate fisse per i prossimi anni, soggetti che rinnegano la beatitudine di un’agenda scevra di impegni.

Noi li compatiamo, nella seconda tappa a contatto col mondo de Gli Svincolati!

 

Parte seconda: gli Sfigati I

Probabilmente non servono presentazioni per il re di Porcellengo: Alberto Giuliatto rievoca da sé tutti i ricordi legati al Lecce della Serie A e del trio Diamoutene – Cottafava – Giacomazzi!

giuliatto-trevisoLa sua storia ha un sapore di favola, la storia di un ragazzo partito dalla D – vinta, tra l’altro, con il Belluno, ai tempi in cui Pogba spegneva la sua decima candelina – e arrivato dritto dritto nella maggiore serie, a giocare con e contro i campioni, ad assaggiare l’erbetta delle grandi sfide, a uscire con le veline di categoria superiore. Ma anche questa è un’altra storia.

Il piccolo Giuliatto vanta anche il primato di aver indossato la maglia della sua terra, quella del Treviso, in Serie A. Perché sì, il Treviso è stato anche in A, con un giovanissimo Marco Borriello, un verginello Christian Maggio e gli indimenticati e indimenticabili gemelli Filippini!

Come in ogni favola, però, arriva il momento degli intrecci: sceso in B con i trevigiani, Giuliatto segna la sua prima e unica rete con i biancoazzurri. La segna su calcio di rigore – “netto”, avrebbe detto il compagno Dino Fava Passaro – proprio contro il “suo” futuro Lecce. Finisce 1-0, Albertino sembra Maradona e i giallorossi lo portano in Puglia.giuliatto-nocerina

Il Lecce è la sua donna, la sua sposa, la sua vita: addirittura Giuliatto è capace di segnare un gol, contro l’Albinoleffe.
Come molte storie d’amore, però, anche questa finisce.
Giuliatto è doppiamente disperato: andrà in scadenza di contratto – motivo principale, da rubrica – e, non da trascurare, per colpa di un tale Vitorino Antunes, eterna promessa scuola Roma.

Va alla Nocerina, ma sente puzza di bruciato: fa un provino in Canada, tentando la fuga, poi resta in Campania per un altro anno. Questa vicenda costituisce un presagio, che segna profondamente la vita di Albertino. Sarebbe dovuto fuggire, quella volta a Toronto, ma non accadde.
giuliatto-savonaGli eventi lo portano a Parma, dove si conclude quella che era partita come una storia rosea. Perché Giuliatto va in prestito al Savona per una stagione, mentre l’ultima la passa, sempre in prestito, al Venezia.
Dopo lo schiaffo giallorosso, il trevigiano ha voglia di riscatto, ma il fato è crudele, spesso con chi non lo merita. Accade l’inimmaginabile: il Parma ed il Venezia falliscono, entrambe.

Il nostro eroe viene tradito ancora una volta.
E questa volta fa più male.

Perché stavolta Pogba di candeline ne spegne ventidue, ma Albertino – ormai Albertone – ha una decade in più e due cicatrici sul cuore, che non verranno rimarginate.
Perché, ancora una volta e chissà per quanto, il nostro eroe si sveglierà, si guarderà allo specchio e non saprà che cosa farsene di questa nuova, ma vuota, giornata di sole!

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Luigi Forte

L'autore: Redazione

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