Una Liga senza il Barcellona è possibile. E’ questa la clamorosa idea venuta fuori durante un convegno riguardante la Catalogna e il suo riconoscimento a livello internazionale tenutosi in questi giorni da quelle parti. In Spagna infatti, il regionalismo piuttosto marcato e le istanze indipendentistiche di una consistente fetta di popolazione, stanno creando qualche problema al governo centrale.
Attesa per le elezioni a Barcellona
In Catalogna gli animi sono piuttosto bollenti in quest’ultimo periodo. Tra poco meno di una settimana si andrà al voto e, con molta probabilità, a trionfare saranno gli indipendentisti di Artur Mas uno che, durante la campagna elettorale, ha chiesto al popolo di “staccarsi da Madrid”. In Spagna si guarda con preoccupazione, non soltanto perché stiamo parlando della regione più ricca, ma anche per i possibili scontri che potrebbero verificarsi subito dopo il voto.
Un altro campionato
Nei giorni scorsi, in tutta la regione ci sono stati incontri piuttosto sentiti dove si è discusso davvero di tutto, anche dello sport e del Barcellona, il club decisamente più rappresentativo. Il modello blaugrana è senza dubbio uno tra i studiati di sempre, grazie alla cantera Masia che continua a sfornare fenomeni del pallone. A sorprendere poi, l’incredibile disponibilità di cui godono gli uomini mercato del Barcellona, mai timidi nel presentare offerte a cinque zeri (i 100 milioni per Paul Pogba,ndr). “Perché” si domandano gli indipendentisti, “dipendere ancora da Madrid e non poter avere nostri atleti e squadre che ci rappresentano?” All’orizzonte però, ecco apparire nubi. “Se la Catalogna dovesse ottenere l’indipendenza” avvisa il presidente della LFP (la lega calcio spagnola,ndr) Javier Tebas, “il Barcellona dovrà considerarsi fuori dalla Liga e dovrà giocare in un altro campionato”.