Sembra strano, ma da quando Francesco Totti è diventato a tutti gli effetti una seconda linea nella Roma di Rudi Garcia, Miralem Pjanic é salito prepotentemente in cattedra e ha preso per mano le redini della squadra giallorossa.
Già perché Totti che per antonomasia è colui che, come per magia, riesce a far giocare bene tutti ma proprio tutti i suoi colleghi sembra aver oscurato, in maniera decisiva, il talento del giovane bosniaco.
Complice sembra essere anche l’allenatore troppo integralista sul modulo di gioco e dunque sulla posizione in campo: Pjanic può essere considerato il vero erede di Totti visto il suo ruolo di trequartista, Garc ia però lo ha quasi sempre schierato nel 4-3-3 con De Rossi e Nainggolan. Stranamente il tecnico francese non si affida mai al 4-2-3-1: qui il bosniaco troverebbe probabilmente la sua dimensione, sarebbe fulcro del gioco offensivo,sarebbe esonerato da quello difensivo e più fisico ma soprattutto sarebbe un ottimo assistman per Dzeko, attualmente poco e mal servito dai compagni (lo conferma il suo unico gol in 6 partite).
Totti si sa, è sempre stato considerato “il Capitano” ma a volte la sua figura è risultata molto ingombrante,forse troppo; in questo caso non ha permesso (involontariamente si intende ndr) ad un suo compagno di fare il suo lavoro: fare il regista, impostare,calciare punizioni,fare assist.
Pjanic al suo quinto anno a Roma sembra esser diventato grande e finalmente decisivo. I tifosi non aspettavano altro.
Roberta Lanzolla