Mentre la Serie A attraversa un periodo decisamente avvincente, ma ancora lontano dai fasti di un tempo, i talenti impossibili da trattenere e i presunti bidoni volano in giro per il mondo a vestire nuove maglie.
Nel fine settimana di calcio appena trascorso sono tanti i volti noti andati a segno con nuovi colori, lasciando l’amaro in bocca a chi se ne è liberato troppo presto o con troppa leggerezza.
Ne sa qualcosa la Juventus, in una posizione insolita per quanto visto negli ultimi anni, che ha otturato gli spazi in cui poteva muoversi Kingsley Coman, il diciannovenne francese partito alla corte di Guardiola quest’estate, dopo una presenza nell’attuale campionato. Dopo l’ennesima marcatura – questa volta in uno 0-3 al Mainz, è sempre più difficile pensare ad un suo ritorno in bianconero.
Un’altra vecchia conoscenza è Elijero Elia, in gol per il Feyenoord nella vittoria casalinga sullo Zwolle, zebrato nella stagione 2011-2012, con sole 4 presenze in Serie A.
Ha continuato a segnare anche quel Carlitos Tevez protagonista delle ultime stagioni, nel match del Boca Juniors in cui è andato a rete anche Gino Peruzzi, ex Catania.
La Primera Divisiòn porta la firma anche di Marcelo Larrondo, direttamente dalle file del Torino, dopo un passato nel Siena e nella Fiorentina.
Volando in America Settentrionale, invece, possiamo tuffarci nel ricco campionato statunitense,
Martins ha siglato l’1-1 per il Seattle sul Kansas City. La galoppata del Toronto in MLS, invece, è dovuta soprattutto alle prestazioni di un altro juventino, Sebastian Giovinco, e dell’ex Roma Michael Bradley.
Dall’altra parte del mondo, intanto, la meteora del Pescara Vladimir Weiss ha messo a segno una doppietta nel 7-0 del suo Lekhwiya, nel terzo turno della prima serie del Qatar.
Tornando in Europa, impossibile non citare i vecchi goleador “italiani”: Zlatan Ibrahimovic e Edinson Cavani hanno condotto il PSG alla vittoria sul Nantes, Alexis Sanchez – ex Udinese – ne ha fatti tre contro il Leicester e Mario Gomez, dopo i fischi di Firenze, si è riscattato con la doppietta con la maglia del Besiktas. Nella stessa partita, finita 3-2 contro il Fenerbahce, per i padroni di casa le danze sono state aperte dall’autogol di un altro vecchio militante della nostra Serie A: Simon Kjaer, rosanero e giallorosso di qualche stagione fa.
Di quella Roma – ancora stagione 2011/12 – faceva parte anche uno sbarbato Erik Lamela, in gol nel 4-1 rifilato dal Tottenham ai Citizens di Manchester.
Più recente è il ricordo di Lukas Podolski, mai incisivo nell’Inter, vittorioso goleador con la maglia del Galatasaray.
Nello stesso campionato turco, la Super Lig, il match tra Osmanlispor e Trabzonspor si tinge di tricolore: nel 3-1 segna prima Gabriel Torje, in prestito dall’Udinese, poi Marko Marin, in prestito dal Chelsea con passato viola.
In Russia quell’Hugo Almeida che fece 10 presenze a Cesena ha firmato l’1-1 dell’Anzhi sull’Ufa e lo stesso risultato, stavolta nel derby tra CSKA e Lokomotiv di Mosca, è stato portato a casa grazie ad un gol del mai sbocciato Seydou Doumbia.
Alla fine, inoltre, l’Anderlecht ha vinto con un risicato 1-0 la sfida con il St. Truiden. Il marcatore? Stefano Okaka Chuka, che domande!
Magari sono le difese italiane ad essere troppo dure e “catenacciare”, il nostro campionato è forse uno dei più difficili per gli attaccanti e – chi lo sa – Messi e Ronaldo difficilmente andrebbero in doppia cifra.
Intanto la Serie A esporta piccoli e grandi talenti, tra errori di valutazione e pedate sul sedere.
E loro fanno esultare altri tifosi ed altre città. Ben gli sta!
Luigi Forte