Chi non mangia il panettone? Inizia il valzer degli allenatori
Il botto, per ora, è stato a Liverpool, sponda Reds. Brendan Rodgers, celebrato due anni fa come il grande condottiero e uno tra i maggiori allenatori al mondo, è stato scaricato come un oggetto ormai inutile e dannoso. “Andava cacciato prima”, ha detto Carragher, uno che la storia del Liverpool l’ha scritta e l’ha vissuta. Il calcio è così: un giorno sei un eroe, quello dopo ti ritrovi senza panchina. L’allenatore inglese paga un pessimo inizio di stagione nonostante un mercato estivo faraonico, che ha portato giocatori come Firmino, Benteke e Milner. Due i grandi nomi per rimpiazzarlo, e sono quelli che fanno rumore: Jurgen Klopp e Carlo Ancelotti. Reduci da due difficili stagioni, il primo a Dortmund, il secondo a Madrid, i due hanno voglia di rivincita ma non appaiono convintissimi del progetto Liverpool. Da quello che scrive il Mirror stamattina, il primo sarebbe però in netto vantaggio, la società gli avrebbe strappato un accordo di massimo ed entro venerdì si dovrebbe chiudere. Diverso il capitolo Chelsea, di cui abbiamo parlato in tempi non sospetti. A complicare la già tesissima situazione di Mourinho ci ha pensato Fabio Capello, che dai microfoni di Fox Sports ha criticato il portoghese imputandogli il demerito di “bruciare i giocatori dopo un anno e mezzo”. Che sia vero oppure no, dopo l’ennesima sconfitta casalinga di sabato i vertici della società si sono incontrati e hanno ribadito fiducia al tecnico. Fiducia a tempo: la squadra non può più sbagliare. Ora c’è la sosta per pensare, ma una ripresa appare davvero difficile, e lo spettro di Ancelotti aleggia di nuovo su Londra.
SERIE A: MILAN, BOLOGNA E PALERMO A RISCHIO
Dopo la tremenda disfatta casalinga per 0-4 contro il Napoli di Sarri, tutti i fari sono puntati su Sinisa Mihajlovic e il suo Milan. Le accuse di stampa e tifosi si fanno sempre più forti, ma per ora non sembrano esserci gli estremi di un esonero. Sinisa è l’uomo di Galliani, ha la fiducia della società e il tempo dalla sua. Soprattutto, non paiono esserci alternative. Il Milan ha mangiato allenatori su allenatori negli ultimi tempi, e non può permettersi altri passi falsi in questo senso. Mihajlovic ha espressamente detto più volte: “non mi dimetterò mai”. Il senso è chiaro: “se mi esonerate continuerete a pagarmi per un bel po’”. Più in difficoltà di Mihajlovic sono certamente Delio Rossi, allenatore del Bologna fanalino di coda della serie A, e Iachini del Palermo. Per il primo la fiducia pare ormai scaduta: non si vedono progressi e i grandi acquisti della società (Destro su tutti) sono corpi estranei nella squadra. Per Iachini il discorso è diverso: Zamparini ha definito il Palermo “la peggiore squadra della A”, ma in realtà i rosanero sembrano potenzialmente superiori alle altre concorrenti per la salvezza. Se parte Iachini, ecco Guidolin pronto a tornare ad allenare. Intanto a Carpi, che ha esonerato Castori per Sannino, è arrivata la prima vittoria contro il Torino. Il nuovo corso sembra essere iniziato nel migliore dei modi. Chissà se altri presidenti si faranno prendere la mano.