La Serie A, considerata fino a qualche tempo fa il campionato più bello del mondo, ha perso nelle ultime stagioni appeal e interesse ma quest’anno le cose sembrano essere cambiate: i campioni – quelli di un tempo – non ci sono più ma è tornato un incredibile equilibrio che rende la competizione affascinante.
Tutte insieme appassionatamente: cinque squadre in due punti con la Roma a 20 e Napoli, Lazio, Inter e Fiorentina a 18, frutto di un’alternanza di prestazioni e risultati che – a quanto pare – fa bene al nostro calcio. Nell’era dei 3 punti non era mai accaduto. Per ritrovare una situazione simile è necessario tornare indietro alle nona giornata di 22 anni fa: la stagione era quella del 93/94, la vittoria valeva ancora 2 punti e la classifica era guidata da Milan e Parma con 14 con – subito dietro – Juventus e Sampdoria a 13 e Inter a 12.
Trovare una favorita – ad oggi – sembra impossibile: la Roma guarda tutti dall’alto anche senza i gol di Dzeko, l’Inter segue nonostante l’astinenza di Icardi, la Lazio e la Fiorentina alternano prestazioni e risultati. La più “quadrata” delle cinque sembra essere
Guai però a parlare di titolo: Per Sarri “essere tosti per un mese riesce a tutti”, per Garcia “l’unica cosa sicura che la favorita della Serie A non è la Roma” e per Mancini “le favorite allo scudetto sono Napoli e Roma“. Paulo Sousa e Pioli di scudetto neanche ne parlano: tutti lassù e tutti ben nascosti, forse anche per scaramanzia visto che gli unici che la parola scudetto l’hanno pronunciata – Mihajlovic ad agosto ed Allegri – lassù non ci sono e sono costretti a guardare le altre dal basso. Noi , però, aspettiamo anche loro per goderci lo spettacolo di una Serie A mai così avvincente.