Non sono mancate le sorprese nella lista dei convocati diramata da Antonio Conte in vista delle amichevoli con Belgio e Romania: tra le tante le novità rimettono piede a Coverciano Alessio Cerci, Stefano Okaka, Claudio Marchisio e uno dei fedelissimi del C.t. Emanuele Giaccherini. Convocazione invece rimandata per due grandi protagonisti di questo inizio di stagione Baselli e Jorghino oltre che per Insigne rimasto fuori, come ha detto lo stesso Conte, per scelta tecnica. Una delle esclusioni che, però, fa più rumore è quella di Andrea Pirlo.
Un’ esclusione – quella dell’ex centrocampista della Juventus – difficile da spiegare e da motivare soprattutto alla luce di quelle erano state le scelte fin qui compiute da Antonio Conte. Dopo l’addio alla Juventus e al calcio che conta tutti si sarebbero aspettati una sua contestuale esclusione anche dalla Nazionale. Affrontare l’ultima parte delle qualificazioni senza di lui e ricostruire l’Italia intorno ad altri interpreti.
Invece no, Antonio Conte aveva stupito tutti – o quasi – e nelle scorse uscite del’Italia, Pirlo era stato schierato addirittura insieme a Verratti. Adesso il dietrofront: “l’assenza di Pirlo era prevista, devo pensare ad un’Italia senza di lui” ha detto il Commissario tecnico. Forse però, non sarebbe stato meglio pensarci prima – diciamo noi – e creare un gruppo unito e solido già pronto per affrontare l’Europeo del prossimo anno? Non è un po’ tardi per rinunciare a lui?
Se infatti è vero che il campionato americano si è appena concluso e che Pirlo da qui agli Europei di partite vere rischia di giocarne ben poche è altrettanto vero che questa cosa era nota da tempo. Allora , forse quello che si può imputare a Conte è il mancato coraggio – tipico del nostro calcio – di svoltare al momento giusto e guardare avanti. Adesso per gli esperimenti sembra già tardi.
Da settembre senza Pirlo, quando la qualificazione sembrava addirittura a rischio per via di una straripante Croazia, o con Pirlo agli Europei: queste erano le due possibilità. Conte invece ha deciso di rimanere nel mezzo, nel limbo di chi non decide, cosa strana per uno come lui, ed ora si ritrova a sperare che Andrea a gennaio gli tolga le castagne dal fuoco e decida di ritornare in Europa.