La scelta operata da Massimo Ferrero di riportare in blucerchiato Vincenzo Montella è apparsa a molti addetti ai lavori la cosa migliore da fare. Reduce da anni brillanti alla guida della Fiorentina, Montella è già al lavoro per cambiare il volto di una squadra che pure con Zenga aveva raggiunto una certa stabilità e risultati importanti. Sarà interessante osservare in quali modi l’allenatore campano sistemerà tatticamente i giocatori, che appaiono molto diversi da quelli allenati a Firenze. La sua Viola era una squadra votata completamente al possesso del pallone, e trovava la sua massima espressione in un centrocampo di altissimo tasso tecnico, composto da Borja Valero, Pizarro e Aquilani. La Samp di oggi, al contrario, è molto più muscolare e meno tecnica, con i vari Soriano, Carbonero e Fernando che difficilmente potranno replicare le giocate di un Borja Valero, vero e proprio genio del calcio. A questo punto, Montella potrebbe tentare di spostare la qualità tra le linee, inserendo Correa centrocampista aggiunto più votato alla fase offensiva. Soprattutto all’inizio, sembra più probabile la proposizione di un 352 con un centrocampo folto pronto a sorreggere il potente duo offensivo Muriel Eder. Come alternative ci sono il 442 e il 433, altro modulo più volte usato da Montella in passato, ma più complesso da replicare con questa formazione. Difficile vedere in campo, almeno per adesso, l’ariete Rodriguez (vista la poco felice esperienza di Montella con Mario Gomez) e Antonio Cassano, ancora non in forma smagliante. Nel reparto arretrato, inamovibile Viviano in porta, mentre è più difficile ipotizzare la difesa: certa la presenza di De Silvestri (quinto di centrocampo in un 352, terzino destro con la difesa a quattro), mentre Mesbah si gioca il posto con Regini e Moisander. I centrali favoriti sono Zukanovic e Silvestre. Montella dovrà essere bravo a riadattare i propri principi di gioco a una squadra lontana da quella precedentemente allenata, ma non per questo qualitativamente povera. A Udine ci sarà il primo serio test, non facile contro una squadra in difficoltà e un allenatore, Colantuono, ormai all’ultima spiaggia. Con un presidente come Massimo Ferrero, però, non c’è tempo per gli esperimenti. E fare meglio di Zenga, per Montella, non sarà una passeggiata.