Si è spenta a 40 anni la stella del rugby Jonah Lomu. A dare la notizia la Federazione di rugby della Nuova Zelanda: Lomu è stato la leggenda degli All Blacks. Nel 2006 aveva giocato la sua ultima partita. Una malattia degenerativa dei reni aveva interrotto la sua carriera quando era già arrivata nel suo punto più alto nel 1999. Il nome di Jonah Lomu è nel firmamento delle stelle del rugby.
Nel 2007 l’annuncio del suo primo ritiro. Ma Lomu era già una leggenda: il suo nome era entrato della Hall of Fame del rugby. Appena due anni dopo, Lomu ci ha riprovato: sette partite in terza divisione nel Vitrolles, squadra di Marsiglia. Poi il ritiro definitivo.
“Jonah era una leggenda del nostro gioco, amato dai suoi tanti fan sia qui che in tutto il mondo. Non abbiamo parole, i nostri pensieri e sentimenti vanno alla sua famiglia”. Sono le parole dell’ad della Federazione di rugby della Nuova Zelanda.
Lomu è diventato eterno per gli amanti del rugby e per tutti gli amanti dello sport: uno così non puoi non amarlo. Gli appassionati della palla ovale ricorderanno per sempre le quattro mete realizzate nella semifinale contro l’Inghilterra. Ha salutato la vita dopo aver assistito all’ultima finale di Coppa del Mondo vinta dagli All Blacks.
Jonah #Lomu was for rugby, what Maradona was for football. Goodbye legend you'll never be forgotten. @AllBlacks
— Alessandro Del Piero (@delpieroale) November 18, 2015
Coppa del Mondo che Lomu ha disputato appena due volte (1995 e 1999). Ma ad un fuoriclasse come lui è bastato. Suo è infatti il record di mete realizzate: 15. Il trequarti neozelandese è considerato, non a caso, il più grande rugbista di tutti i tempi.
Resta il ricordo delle sue inarrestabili cavalcate. Resta il suo modo di essere leggenda che gli ha permesso di diventare noto ai più e che ai più ha fatto conoscere il grande rugby.