Mancini come Mourinho nell’anno del triplete: alla tredicesima giornata, primato in solitaria e con 13 Inter diverse. Calendario alla mano, non accadeva proprio dalla stagione 2009/2010 quella conclusa con la storica tripletta campionato, coppa Italia, Champions League.
Il merito dei risultati e della fiducia finalmente ritrovati è di Roberto Mancini che ha saputo coinvolgere tutti – o quasi – nella sua Inter ottenendo risposte e risultati positivi anche da chi – schierato meno – pareva essere ai margini del progetto. Tutti parte dello stesso disegno come testimoniano le 13 formazioni differenti mandate in campo nelle prime 13 partite e i numeri da record o quasi.
Straordinaria solidità difensiva, Handanovic imbattuto da
Di diverso avviso invece Carlo Ancelotti: “l’Inter mi convince ha solidità ed equilibrio, ingredienti giusti per il successo finale, poi servono anche la qualità ma Mancini è stato molto bravo ad aver capito subito quale squadra presentare.”
Ha ragione Sacchi o ha ragione Ancelotti? In Italia – nonostante l’arrivo di alcuni allenatori che fanno del gioco un dogma – contano ancora solo i tre punti? Interrogativi cui non è facile dar risposta perchè se da amanti del calcio si potrebbe preferire guardare una partita spettacolare la domenica pomeriggio, da tifosi – invece – si preferisce di gran lunga annoiarsi nelle domeniche invernali ma poter festeggiare a maggio. Quel che è certo è che ad oggi, l’unico ad avere realmente ragione è proprio Roberto Mancini.