Il Calcio di inizio 900 – prova

Nell’inedito posticipo del lunedì sera, Napoli e Inter si giocano una buona fetta di titolo in uno scontro diretto dalle molteplici chiavi di lettura. come fosse una partita di calcio di inizio 900. Nonostante le parole di Mancini e Sarri (‘mi viene da ridere’, ha detto ieri il tecnico dei partenopei), lo scontro tra la prima e la seconda del campionato, imbattute da più di un mese e sconfitte solo una volta in stagione, rappresenta un vero spartiacque per la corsa al titolo. Entrambi arrivano in forma allo scontro diretto: l’Inter di Mancini, miglior difesa del campionato con 7 reti subite, non prende gol da quattro partite, mentre il Napoli addirittura da cinque (8 gol subiti complessivamente). Se i primi hanno spazzato via domenica sera il modesto Frosinone, i secondi hanno affrontato, vincendo, la doppia trasferta Verona e Bruges, con tutti i risvolti e le ansie politiche del caso.

Il Calcio di inizio 900

L’Inter, che ha una pessima tradizione al San Paolo negli ultimi anni e perciò non può che partire sfavorita, è la squadra più granitica del campionato: 4 dei 7 gol subiti sono infatti arrivati nella stessa partita (nel 1-4 interno contro la Fiorentina), ma va anche detto che l’intero reparto subisce pochi tiri e la fisicità del centrocampo riesce spesso a far giocare male gli avversari. La sfida lanciata stamattina da Felipe Melo dalle pagine della Gazzetta dello Sport è piuttosto eloquente. Il problema è certamente davanti: la squadra di Mancini offre un calcio piuttosto arido, molto muscolare ma poco armonico, che si nota anche nella scarsa verve offensiva degli attaccanti, di rado messi nelle condizioni ottimali per segnare. Il Napoli, al contrario, ha raggiunto negli ultimi due mesi una perfetta armonia tra attacco e difesa, e sembra aver trovato una maturità e una consapevolezza nei propri mezzi assolutamente inaspettati. Il Napoli di Benitez dello scorso, slegato, lunghissimo e sbadato, è solo un brutto ricordo per i tifosi partenopei. Sarri ha insegnato la fase difensiva ai suoi, ha un Allan a centrocampo in più e ha rigenerato un Gonzalo Higuain che si era progressivamente spento con la gestione Benitez. E poi c’è uno straordinario Lorenzo Insigne, il vero ago della bilancia della squadra: la sua qualità, dispensata in varie zone dal centrocampo in su, spacca anche le partite più bloccate, come la scorsa a Verona. In conclusione, possiamo dire che Napoli-Inter sarà, senza dubbio, una sfida scudetto. Se l’Inter dovesse vincere sarebbe virtualmente in fuga, con il morale a mille e concentrata solo sul campionato. Se, al contrario, dovesse prevalere il Napoli, la Serie A avrebbe un nuovo padrone. E al turno successivo sarà già Napoli-Roma, un altro dentro o fuori in questo campionato sempre più imprevedibile e avvincente.

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