L’agenda del Presidente è troppo fitta, la finale dura 67 minuti: succede in Mauritania
Quanto accaduto sabato 28 novembre allo stadio di Nouadhibou in Mauritania ha dell’incredibile, almeno calcisticamente parlando. Nel giorno della festa Nazionale, in cui si celebrava il 55esimo anniversario dell’indipendenza dalla Francia tra le numerose celebrazioni istituzionali in programma, era stata fissata anche la finale di Supercoppa di Mauritania tra Tevragh-Zeina, campione della Ligue 1 locale, e Acs Ksar, vincitore dell’ultima coppa nazionale.
Intorno a metà del secondo tempo, con le squadre sul risultato di 1-1 in una partita che scorreva sul filo dell’equilibrio, accade però l’impensabile: tra lo stupore di pubblico e giocatori arriva il triplice fischio dell’arbitro. La finale finisce al 67′, inutile aspettare oltre e di supplementari neanche a parlarne: si va ai calci di rigore, per la cronaca vinti dal Tevragh-Zeina.
Secondo quanto riportato dai media locali l’ordine di concludere il match sarebbe arrivato direttamente dal Capo dello Stato Mohamed Ould Abdel Aziz presente in tribuna. Causa dello stop, l’agenda fitta di impegni nella giornata di festa Nazionale. La versione – ovviamente – è stata seccamente smentita dalla Federazione che attraverso un comunicato ha sottolineato che ” la decisione è stata presa per questioni organizzative in accordo con i presidenti e gli allenatori delle due squadre”.
Come è possibile spiegare quanto accaduto? Strano si, ma non impossibile se si tiene conto che il calcio in Mauritania pur rappresentato lo sport più diffuso è ancora in via di sviluppo e non viene praticato a livello professionistico. La Ligue 1 nazionale è nata nel 1974 ed è formata da 14 squadre. A livello internazionale invece la Nazionale è affiliata alla FIFA dal 1964, occupa il 104esimo posto del ranking, non è ancora riuscita a qualificarsi ad alcuna competizione internazionale ed è ad oggi una delle squadre più deboli del panorama calcistico africano.